mercoledì 21 agosto 2013
Latina via Moscarello Dubbi sull’impianto Compost, Comune e Provincia accendono i fari
Di Cocco e Scalco al lavoro dopo la riunione a Moscarello DI PIERFEDERICO PERNARELLA
P
rovincia e Comune di
Latina accendono i fari
sul progetto per la costruzione di un impianto di
compostaggio in località Moscarello. All’indomani
dell’infuocata riunione che si
è svolta lunedì pomeriggio,
l’assessore Gianluca Di Cocco e il consigliere provinciale
del Pdl, Renzo Scalco, si sono
messi subito in moto per ottenere maggiori informazioni.
È emerso che tutte le carte del
progetto sono state protocollate tra l’8 e il 12 agosto, nei
giorni in cui l’attività amministrativa degli enti è pressochè
ferma. Questa la ragione per
cui nessuno ne sapeva nulla.
«Comprendiamo le ragioni
del privato - afferma Di Cocco
- ma siamo anche convinti del
fatto che questo tipi d’impian -
ti debbano essere localizzati
in zone industrializzate dove
l’impatto sull’abitato è inesistente. Purtroppo dal punto di
vista della pianificazione urbanistica, la normativa in materia risulta carente». Di Cocco fa rilevare che il passaggio
dei camion, tre ogni ora secondo le stime fornite dall’in -
gegnere della società «Self
Garden», e gli odori prodotti
dalla lavorazione del materiale organico, non tossici ma
comunque sgradevoli, rappresenterebbero un carico insostenibile per i residenti della
zona. Zona già gravata da altri
impianti impattanti dal punto
di vista ambientale. «I residenti - aggiunge Di Cocco -
sono esasperati e non possiamo non dare loro una risposta.
Abbiamo interessato anche il
Comune di Cisterna, confinante con l’area interessata
dal progetto, che si è detto
disponibile ad ogni azione per
chiarire i termini della vicenda. Mi auguro che anche i
sindacati del comparto agricolo dicano la loro su questo
progetto».
Insieme all’assessore Di
Cocco, si è messo in azione
anche il consigliere provinciale Renzo Scalco. Il vice
presidente del Consiglio provinciale annuncia che, dopo
aver parlato con l’assessore
all’ambiente Gerardo Stefanelli e i dirigenti di competenza, sul caso verrà convocata
una commissione ad hoc. «I
termini legislativi del progetto
- afferma Scalco - devono essere sviscerati e ponderati fino
in fondo senza lasciare nulla
al caso, anche perché si tratta
di un progetto che interesserà
un’area molto estesa, di circa
10 ettari». Vista la capacità di
trattamento, 80 mila tonnellate l’anno, la competenza sul
rilascio delle autorizzazioni
spetta alla Regione Lazio. Comune e Provincia di Latina
comunque vigileranno e diranno la loro, attraverso i necessari pareri, in sede di Conferenza dei Servizi.
Dunque l’attenzione sul progetto resta alta dopo essere
passato in sordina a causa del
blocco delle attività amministrative di agosto. Nelle settimane prossime se ne tornerà a
parlare in maniera più approfondita.
Nella giornata di ieri intanto
la società «Self Garden», dopo le polemiche, ha spedito
una squadra di operai a ricoprire - così come imposto dalla legge - i cumuli di compost
depositati nei giorni scorsi
nell’area del Moscarello in
cui dovrebbe sorgere l’im -
pianto. Restano però i dubbi
sulla ragione per cui sia stato
sparso del fertilizzante agricolo su terreni incolti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 21 agosto 2013
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