martedì 13 agosto 2013
Latina illegalità diffusa rifiuti I carichi che non entrano ad Aprilia tornano negli invasi di Indeco Beffata la direttiva Ue
Un anno fa lo stop allo stoccaggio del tal quale, le conseguenze
LE AMMINISTRAZIONI
LOCALI
METTERANNO TUTTO
NELLE BOLLETTE
AL MOMENTO NON
SI SA CHI
EFFETTIVAMENTE
VIOLA I CONTRATTI
M
entre va avanti la
procedura approssimativa dello smaltimento dei rifiuti che fanno la
spola tra l’impianto Rida e le
due discariche emerge un dettaglio che potrà avere una sua
collocazione migliore nei
prossimi mesi, quando sarà
chiaro che il gran pasticcio
estivo dell’immondizia avrà
avuto un costo e che con buona
probabilità quel costo finirà
nelle bollette dei cittadini. Perché il sovrapprezzo che si sta
pagando in questi giorni è a carico dei singoli Comuni che
lo calcoleranno nelle spese relative al servizio ambiente o
direttamente o per il tramite
delle società concessionarie. L’obiettivo originario e concreto dell’Unione Europea
quando ha detto stop ai conferimenti dell’immondizia tal
quale in discarica era quello di
ottimizzare i costi e ridurre il
volume dei siti che potenzialmente (e di fatto) sono in grado di inquinare le falde acquifere soggiacenti nei territori
interessati. E’ noto che le falde
nel circondario di Montello
risultano contaminate dal
2008, perlomeno. Dal momento in cui i rifiuti dei sedici
Comuni contrattualizzati da
Rida vanno nell’impianto di
Aprilia il volume delle discariche doveva diminuire. Nei fatti
è sceso il livello di Indeco dove
prima (fino a 4-5 mesi fa)
confluivano i rifiuti di tutta la
provincia di Latina, eccetto il
capoluogo, ma è aumentato
quello della vicina EcoAmbiente che adesso accoglie i
residui della lavorazione effettuata ad Aprilia, pari a circa
600 tonnellate in media al
giorno. Dunque complessivamente il volume degli invasi di
Montello non è sceso ancora.
Ma, ad ulteriore riprova del
caos che sta sullo sfondo delle
decisioni assunte nelle ultime
settimane, sono anche aumentati i costi perché ad oggi i
Comuni provano ad entrare
ogni giorno nell’impianto Rida e quelli che restano fuori
perché rappresentano il surplus tornano indietro e vanno
ad Indeco. Ossia è come se
pagassero due volte il trasporto e certamente pagano due
volte lo stoccaggio, hanno un
contratto con Rida e debbono
comunque pagare Indeco per
poter conferire ciò che non
entra ad Aprilia. Tutto questo
si svolge (o si è svolto fino a
ieri mattina) sotto gli occhi
dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezionedell’Am -
biente, della Asl, della Provincia, praticamente di tutti coloro che dovrebbero controllare,
ai quali si può aggiungere certamente la Regione Lazio che
prima ha imposto il pre-trattamento obbligatorio e adesso è
addirittura tornata sui suoi
passi, accettando che si torni in
discarica. Latina Oggi 13 agosto 2013
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