mercoledì 21 agosto 2013
C i s t e r n a - Va l m o n t o n e , l’arringa di Trenta contro l'autostrada dei pasticci politici
Velletri, parla il consigliere comunale dei Cinque Stelle
DI FRANCESCO MARZOLI
L
’autostrada dei pasticci politici. Così il consigliere comunale del
Movimento Cinque Stelle di
Velletri, Paolo Trenta, che da
tempo non ha nascosto la sua
contrarietà al progetto della
Roma-Latina e delle opere
ad essa connesse, ha definito
la futura bretella CisternaValmontone che, come sappiamo, attraverserà anche i
territori comunali di Velletri,
Lariano ed Artena. Al proposito, Trenta ha ripercorso
tutte le vicende che, dai tempi della giunta regionale guidata da Francesco Storace,
sono andate avanti attraversando due amministrazioni
di centrodestra e centrosinistra, fino ad arrivare alla decisione recente con cui il
Cipe ha dato il via libera
all’opera. «Se ne parla da
decenni - ha spiegato Trenta,
riferendosi all’intero progetto - ci è costato già cento
milioni di euro con la costituzione di due società ad
hoc; oggi approviamo un
progetto che costerà altri tre
miliardi di euro, che non ha più la stessa motivazione di
venti anni fa e che ancora
una volta viene ‘imposto’ ai
cittadini senza che essi ne
sappiano nulla o siano in
qualche modo stati coinvolti,
contravvenendo alla convenzione di Aarhus che l'Italia
ha ratificato fin dal 2001».
L’analisi di Trenta, però,
non si ferma qui. «Siamo di
fronte ad un progetto che ‘se
il buongiorno vede dal mattino’ difficilmente vedrà la
sera e che rischia di diventare un'ennesima cattedrale
nel deserto. Anzi, non nel
deserto, ma nel mezzo delle
campagne romane, in quanto
attraversa vigneti, piantagioni di kiwi, oliveti, fiancheggia casali antichi e luoghi di
rilevanza paesaggistica. Un
progetto - ha aggiunto il locale leader del Movimento
Cinque Stelle veliterno - che
contrasta con le strategie europee decise nel libro bianco
dei trasporti, dove al primo
punto c'è si il miglioramento
della qualità delle strade, ma
al secondo punto vi è il rilancio delle ferrovie che, in Europa, trasportano solo l'8%
delle merci, mentre negli
Stati Uniti, con una politica
sostenibile, sono riusciti a
portare il loro utilizzo al
40%. Tale esempio - ha sottolineato ancora Trenta - dimostra che il declino delle
ferrovie non è irreversibile».
Ecco, quindi, la conclusione
del grillino. «Confermiamo
ancora una volta la cecità
della nostra politica, che
vuol darci l'illusione di operare per salvare l'economia,
di operare contro la crisi facendo partire i cantieri di
un’opera che paghiamo noi
con le nostre tasse e i cui
frutti, nella migliore delle
ipotesi, non arriverebbero
comunque prima di dieci anni. Con tre miliardi di euro -
ha concluso Trenta, lanciando una provocazione - quante piccole e medie imprese
potrebbero rimettersi in gioco, senza la necessità di spostarsi in autostrada? Dobbiamo sperare, piuttosto, che tra
dieci anni vi siano ancora
merci da trasportare».
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 21 agosto 2013
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