giovedì 1 novembre 2012

Icittadini a proposito dell'omicidio di Sezze


        Mattanza senza fine.
La strage di Sezze è la conferma di come siano stati contaminati dalla criminalità organizzata nei modus operandi, non solo pezzi dell’economia del Lazio,ma anche consistenti settori della delinquenza locale. Una lettura non collegata dei singoli episodi criminali da anni fa sbagliare la diagnosi su quanto è avvenuto, su quanto avviene e quanto avverrà nel basso Lazio e nella provincia di Roma sin dai prossimi mesi.
Dal Garigliano a Roma c’è un flusso continuo di enormi quantitativi di droga che riforniscono i mercati  della Capitale e di tutto il litorale e che tende a conquistare le piazze di spaccio della Toscana,dell’Umbria e di altre zone del centro nord del Paese.
Gli omicidi dimostrativi di Netturo e Terracina di questa estate che hanno visto soccombere due noti esponenti della camorra napoletana sono il sintomo inconfutabile di come non siano ammessi sconfinamenti e di come il Lazio sia un tutt’uno con le problematiche criminali del sud d’Italia.
La provincia di Roma ha il primato dell’esercizio dell’usura che genera a prescindere la commissione di reati ancor più gravi quale le estorsioni e la violenza sulle persone. L’Usura nel Lazio è da alcuni anni affare di mafie e presuppone sempre il tentativo a volte riuscito di controllare pezzi di territorio.
Il tempo delle sottovalutazioni è finito. La violenza farà comunque il suo tragitto e le risposte non potranno più ritardare. Su tutte quella dell’inasprimento delle attività  investigative, di controllo del territorio e di bonifica sociale attraverso investimenti nella politica delle opportunità: lavoro e cultura.
Il resto corre il rischio di generare un senso di impotenza tra i cittadini che sfocerà come già avviene in alcune aree della regione Lazio e della provincia di Roma in paura e omertà. 
Antonio Turri
I Cittadini contro le mafie e la corruzione

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