mercoledì 21 novembre 2012

“Niente ticket se sei parente della Polverini” scandalo infinito casta pdl Lazio

INCHIESTA NELLA CAPITALE DOPO UNA DENUNCIA AL SANT’EUGENIO: “SALTAVANO ANCHE LE LISTE D’ATTE SA” SOLITI NOTI Sarebbero stati favoriti anche il generale Spaziante e il vicesindaco Belviso. Tutto ruotava attorno a un primario di Valeria Pacelli Liste d’attesa non rispettate e visite mediche gratuite. Sono i privilegi che un primario dell’Asl dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma avrebbe concesso a parenti e amici di alcuni personaggi, come dell’ex governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini, del generale della Finanza Emilio Spaziante e del vice sindaco di Roma, Sveva Belviso. È su questo che adesso indaga la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo, affidato al pm Stefano Palazzi, dopo aver ricevuto una denuncia anonima su questo che viene definito un “caso di malasanità e di affare truffaldino”. Perché nella querela si parla anche di forniture che l’ospedale riceve sempre dalle stesse favorite aziende. Il cuore di questo meccanismo è un primario (non ancora indagato) dalle illustri amicizie. Grazie a lui la madre di Renata Polverini avrebbe “usufruito di fisioterapia ad opera del fisioterapista –riporta la denuncia- costretto a trattare la donna con i guanti bianchi. La cosa più grottesca è che il dott. accompagnava poi amabilmente per tutto l'ospedale la mamma della Polverini”. Così dopo le polemiche sul soggiorno ad agosto scorso dell’ex governatrice del Lazio all’ospedale Sant’Andrea, adesso un anonimo addita la madre includendola tra chi “usufruisce di servizi pubblici ospedalieri senza prenotare, senza pagare alcun ticket solo a carico del contribuente. Si tratta di analisi del sangue, visite chirurgiche, urologiche, etc. medicinali ritirati dal reparto di ortopedia e forniti gratuitamente.” UN PRIVILEGIO di cui si sarebbe servito anche il generale Emilio Spaziante che avrebbe “usu - fruito di numerosi piaceri in ambito medico. (..) ll generale o la sua compagna hanno bisogno di visite specialistiche, accertamenti diagnostici.. e il primario provvede a farglieli eseguire in tempi brevissimi e senza pagare alcun ticket. Con il tempo il generale Spaziante ha chiesto altri favori per colleghi della GdF.” Ma il primario in questione sarebbe legato anche a Sveva Belviso, vicesindaco del comune di Roma, con delega anche alla Promozione alla Salute. “Il vicesindaco - continua la denuncia- ha eseguito ripetutamente analisi e accertamenti sia lei che i suoi familiari o amici ed il dott. è sempre pronto ad esaudire ogni richiesta compresa la fornitura gratuita di medicine prese dalla farmacia ospedaliera ovviamente gratis. (..) Un altro favore che fa alla Belviso è quello di mandare alcuni suoi medici sia del S. Eugenio che del CTO a fare visite gratuite nei centri anziani di Roma, in questo modo lei si fa pubblicità”. Ma nella denuncia si parla anche di forniture. Il primario in questione acquisterebbe protesi sempre dalle stesse aziende, favorendole. Come la Wright, che fornisce protesi anca e ginocchio, o anche la Biotim, La Aston, La Bone, La Hartmann e la Hospital World. Ma c’è di più: perché vengono accettate solo le diagnosi curabili con queste protesi, tanto che più volte sarebbero stata improvvisamente cambiata la lista operatoria, a discapito di altri pazienti. Insomma, da una parte i cittadini vengono rifiutati, dall’altra c’è chi ha il diritto di prelazione, senza sborsare un euro. O almeno sono questo le accuse descritte nella denuncia che racconta uno spaccato vergognoso dell’Italia. Se fosse reale o meno, lo proveranno i magistrati che adesso indagano sul caso Il fatto quotidiano 21 novembre 2012

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