martedì 20 novembre 2012

Comincia a crollare il sistema Cerroni, inchiesta rifiuti ad Albano si dimette Rando


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Albano, inchiesta rifiuti: si dimette Rando, l'amministratore unico di Pontina Ambiente
Francesco Rando, amministratore unico di Pontina Ambiente, si dimette per effetto dell'inchiesta per associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti che coinvolge la discarica di Albano


L'inchiesta per associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti nel Lazio, che è partita da Albano e dalla discarica di Roncigliano, vede una prima vittoria: Francesco Rando, amministratore unico di Pontina ambiente che gestisce la discarica di Albano ha rassegnato in serata le dimissioni.
Come riportato dal settimanale L’Espresso siamo di fronte ad un «disegno criminoso» - si legge nella richiesta di misure cautelari - effettuato «con artifici e raggiri, che inducevano in errore i comuni di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Marino, Nemi, Pomezia e Rocca di Papa» in modo da procurare alle società del "Supremo Cerroni" un «ingiusto vantaggio patrimoniale con danno di grave entità economica per le pubbliche amministrazioni»: per questo Travaglini contestò a Cerroni e alcuni suoi manager (tra loro c'è anche il suo braccio destro Francesco Rando) il concorso in frode e truffa ai danni dello Stato.
Nella vecchia ordinanza del gip di Velletri, che "l'Espresso" ha potuto leggere, la lista degli indagati contava otto persone. Le aziende di Cerroni avrebbero incassato indebitamente per un servizio mai reso ben 9,2 milioni di euro, «incrementando la tariffa per la termodistruzione - anche sul quantitativo di cdr mai prodotto o comunque mai combusto - nel periodo 2006-2010».

Il signor Rando ha dichiarato di aver depositato lo scorso 14 novembre presso il Tribunale di Roma una memoria difensiva per illustrare le modalità del servizio di smaltimento dei rifiuti nel comprensorio di Albano, da cui sembra sia partita l'inchiesta per associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti, e ha richiesto ai comuni che conferiscono a Roncigliano di procedere a una perizia in contraddittorio.
I Sindaci dei comuni di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Marino, Nemi, Pomezia e Rocca di Papa sono stati raggirati o sono complici del signor Cerroni per associazione a delinquere al traffico illecito dei rifiuti?
I Sindaci dei Castelli Romani sapevano benissimo che ad Albano non si produceva CDR !!!
Il 20 luglio 2007 i Sindaci dei Castelli Romani scrivono un documento indecente, che dimostra che loro sapevano benissimo e non sono stati raggirati da nessuno.
I Sindaci scrivono al Presidente della Regione Lazio Marrazzo:
- vista la nota prot. n. 160 del 04/07/2007 inviata dalla Pontina Ambiente SPA;
- visto il contenuto allarmante che tale nota contiene rispetto all’esaurimento della discarica di servizio attualmente in esercizio in località Roncigliano;
- vista la descrizione che emerge dalla suddetta nota delle cause di tale esaurimento, e che in estrema sintesi sono legate alla mancata termovalorizzazione del 72% del CDR prodotto dall’impianto di Roncigliano con conseguente smaltimento nella discarica di servizio;
 ……
Si chiede un incontro urgentissimo per … la realizzazione di un impianto di gassificazione!!!!
Si vuole infine sottolineare che, appresa la riduzione dei ricavi del contributo COREPLA e la mancata valorizzazione energetica del CDR ci si riserva ogni consentita rivalsa legale nei confronti dei responsabili pe danni subiti o subendi.
Letto, firmato e sottoscritto
I Sindaci dei Comuni di:
ALBANO LAZIALE           Dott. Marco Mattei
ARDEA                               Prof. Carlo Eufemi
ARICCIA                             Dott. Emilio Cianfanelli
CASTEL GANDOLFO     Dott. Maurizio Colacchi
GENZANO                         Dott. Enzo Ercolani
LANUVIO                           Dott. Umberto Leoni
MARINO                             Dott. Adriano Palozzi
NEMI                                   Avv. Alessandro Biagi
ROCCA DI PAPA             Dott. Pasquale Bocci ”.

In sintesi, i Sindaci sapevano benissimo che alcun CDR veniva prodotto e veniva bruciato.
Complici del signor Cerroni, i nostri Sindaci hanno chiesto l’inceneritore di Albano con quella maledetta lettera che ha innestato l’iter autorizzativo dell’inceneritore di Albano.
Bene fa il signor Rando a chiamare in contraddittorio i Sindaci dei Castelli Romani.
I Sindaci sapevano ed erano consapevoli.

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