Pontinia sappiamo che non ha mai aderito ad acqualatina.
Ha ceduto le reti in modo forse illegittimo con una delibera della giunta comunale, allora guidata da Mochi nella breve parentesi di destra che viene ricordata come quella del dissesto poi smentito dalla Corte dei Conti, dal Ministero dell’Interno, bocciata 2 volte dal Tar e giustificata dal consiglio di stato con errori ripetuti (di metodo o di calcolo).
Tale cessione, infatti, non è mai passata per il consiglio comunale e senza che il comune ne facesse parte.
L’attuale amministrazione si era quindi presentata agli elettori proponendo di tornare alla gestione pubblica evitando le contestazioni e i ricorsi verso l’attuale gestione.
Ha poi approvato, l’attuale amministrazione, due delibere in consiglio comunale per tornare alla gestione pubblica in favore dei cittadini.
Le uniche mai impugnate dalla società, né dall’amministrazione provinciale che si è spesso costituita per difendere la stessa società, anche contro amministrazioni comunali e cittadini.
La coerenza vorrebbe che si desse seguito alle 2 delibere consiliari, magari imitando il comune di Aprilia che ha deciso di tornare alla gestione pubblica.
Lo annuncia oggi il Manifesto in prima pagina.
Giorgio Libralato
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/
Festa d'Aprilia
Il comune di Aprilia decide di riprendere il controllo della sua acqua. Tagliando fuori la privatizzata Acqualatina.
È il risultato di una lunga battaglia nel territorio, il primo caso in Italia, il secondo in Europa dopo Parigi. Intanto
Di Pietro presenta i suoi referendum: libertà di scelta tra pubblico, misto e privato. E litiga con i movimenti PAGINA 5
venerdì 9 aprile 2010
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