sabato 23 febbraio 2008

Zaratti, emissioni in atmosfera e le centrali a turbogas

Come si legge nella nota dell’assessore regionale all’ambiente della Regione Lazio, tutti devono fare la propria parte per ridurre le emissioni, in base al protocollo di Kyoto, agli accordi e impegni assunti a livello europeo e nazionale.
Quindi anche la Regione Lazio, che si dimostra in campo ambientale e di produzione delle energie naturali e rinnovabili a livello di avanguardia in Italia ed in Europa.
Come si legge nell’allegato documento dell’assessore regionale all’ambiente del Lazio, Filiberto Zaratti, la regione Lazio ha assunto l’impegno nella riduzione delle emissioni.
Questo ancora una volta, oltre a tutti gli appunti, osservazioni e contestazioni già prodotte, oltre alla constatazione che il Lazio già produce il doppio dell’energia che consuma, testimonia l’errore progettuale delle 14 centrali a turbogas proposte nel Lazio (le 12 dell’elenco + quelle di Borgo Sabotino).
Non serve un esperto per capire che dietro ai progetti proposti non vi è alcuna esigenza territoriale (del comune, della provincia e dell’intera regione Lazio), nazionale (l’Italia consuma l’87% dell’energia prodotta nella penisola ed esporta più dell’energia che importa) e quindi di convenienza pubblica.
Anziché distogliere energie (amministrative, delle aziende e dei cittadini), finanziamenti pubblici (di milioni di euro per ogni centrale inutile ed inquinante), anziché gravare in modo illegittimo le bollette energetiche per incenerire (i famosi Cip6) qualsiasi persona di buon senso (quindi non solo ambientalisti e medici) giungerebbe alla conclusione che è meglio investire nell’energia naturale e rinnovabile.
Lo hanno capito perfino i petrolieri, i tecnici e le aziende della Silicon Valley, lo capiranno anche i nostri governanti, oppure continueremo a mettere la testa sotto la sabbia?
Pontinia 23 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La Regione Lazio per Kyoto: le politiche dell'Assessorato Ambiente
15/02/08 - Oggi che è il terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto un evento, che definirei storico, per quanto riguarda la lotta all’effetto serra, un’analisi su quanto è stato fatto dalla Regione Lazio negli ultimi anni in tema ambientale mi sembra opportuna.

Il protocollo di Kyoto, fissava, dieci anni fa, i limiti di emissioni di CO2 ai paesi industrializzati in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel1990 - considerato come anno base - nel periodo 2008-2012. Oggi i dati che ci giungono rendono superati quei limiti e gli allarmi sul fronte dei cambiamenti climatici sono molteplici. Occorre adottare misure più drastiche perché la situazione è molto più grave di ciò che si credeva in passato. Lo dimostra il fatto che ormai tutti gli scienziati riconoscono il ruolo dell’uomo nel determinare i cambiamenti climatici e i negazionistipresenti alla conferenza sul clima che si è svolta recentemente a Roma sembrano relegati a un ruolo marginale. Il problema dei cambiamenti climatici è diventato un problema prima di tutto di coscienza che oggi coinvolge tutti i paesi del pianeta. Un esempio significativo viene dagli Usa che tra l’altro non hanno aderito al protocollo di Kyoto ma che iniziano a rendersi sensibili al problema. Lo dimostra la ferma opposizione del Presidente dei deputati democratici alla Camera dei rappresentanti alla costruzione di nuove centrali a carbone. Questo per dire che mentre in America la lotta contro il carbone ha raggiunto un livello di coscienza tale da portare a fare scelte drastiche di riduzione, nel nostro Paese e soprattutto nella nostra Regione, non solo non si è ancora arrivati alla stessa presa di coscienza, ma si continuano a progettare impianti funzionanti a combustibili fossili. Da ambientalista e da amministratore ritengo che siano scelte assolutamente sbagliate e gravi.

Noi come Regione Lazio ci siamo fatti carico di una missione che è partita dall’emergenza climatica e lo abbiamo fatto investendo risorse importanti e sostanziali per l’implementazione dell’energia rinnovabile e puntando sulla riduzione di emissioni di CO2².

La nostra Regione nel periodo 2006-2013 investirà - tra fondi europei, fondi nazionali e fondi Por regionali - 164 milioni di euro ponendosi come leader a livello nazionale e collocandosi tra le quattro regioni europee - su un totale di 400 - che hanno investito di più in questo settore. Abbiamo coinvolto, come assessorato Ambiente gli altri Assessori competenti per materia che interagiscono in questo settore per la riduzione di CO2 creando una cabina di regia interassessorile che coordinerà le azioni della Regione nella lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di una scelta, la nostra, che parte dall’assunto che solamente attraverso il coordinamento e lo sviluppo di sinergie sarà possibile arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati e in questo quadro abbiamo preso una serie di iniziative a cominciare dall’inventario regionale anche delle emissioni di CO2. Questo strumento che ritengo molto importare ci permetterà di avere un quadro chiaro delle aree inquinate nella nostra regione, quali sono i soggetti inquinanti e quali sono gli elementi chimici di inquinamento.

Si tratta di un vero e proprio censimento che ci permetterà non solo di verificare il livello di emissione di CO2 nella nostra Regione ma, al tempo stesso, anche di misurare la presenza di inquinanti quali i PM10 e gli NOX. Oggi l’inventario è pronto e a questo punto abbiamo i dati definitivi che rappresentano una base concreta e solida sulla quale lavorare, per, avviare azioni efficaci tese al risanamento e al miglioramento della qualitàdell’aria nella nostra Regione e diminuire l’impatto globale sul clima da parte del Lazio. Inoltre stiamo lavorando per dare una pronta e corretta informazione ai cittadini sull’argomento e in questo senso ci stiamo dotando di uno strumento previsionale che sarà basato sull’inventario e che sarà consultabile anche via web, per dare il massimo di trasparenza anche in fatto di inquinamento.

Foreste per Kyoto

Abbiamo inoltre aderito alla campagna delle Nazioni Unite “Un miliardo di alberi nel Pianeta” e come Regione Lazio abbiamo stanziato un milione di euro per l’anno in corso e un altro milione sarà stanziato per i prossimi anni fino ad arrivare nel 2010 a piantare almeno altri 2 milioni di alberi, estendendo così le foreste della nostra Regione. Grazie alla collaborazione dei Comuni della Regione a cui abbiamo chiesto di indicarci le aree da mettere a disposizione per realizzare questo progetto, e grazie alla nostra politica, l’estensione di verde nella nostra Regione è cresciuta del 3% negli ultimi anni, tenuto contro che il 27 % è coperto da foreste ritengo sia stato raggiunto un grande risultato. Chiaramente quella delle foreste è una ricchezza che va implementata con nuovi alberi ma, allo stesso tempo, va protetta con politiche adeguate anche di natura edilizia.

Incentivi per la sostenibilità

Sul fronte degli incentivi abbiamo messo in campo diverse iniziative come quelli per la rottamazione dei motorini, quello per la rottamazione degli elettrodomestici che hanno avuto entrambe un grande successo. Come Assessorato all’ambiente abbiamo emanato bandi che sono tutt’ora in corso, per il solare termico che hanno trovato subito una notevole adesione tra i cittadini. Stiamo attivando il fondo di rotazione che permetterà una serie di agevolazioni per coloro che vorranno scegliere di installare pannelli solari termici e/o fotovoltaici.

Con i comuni della nostra Regione costruiremo “La rete dei comuni rinnovabili”, un’azione per sensibilizzare ulteriormente gli enti locali sul tema delle energie pulite. Altra iniziativa che abbiamo preso, come Assessorato all’ambiente, è quella che ci vede promotori di una coalizione di enti locali impegnati ad adottare buone pratiche e che, allo stesso tempo, faccia pressione sul governo centrale per una politica più efficace per la riduzione di gas serra. A questa coalizione, che abbiamo chiamato Coalizione dei volenterosi, hanno già aderito molte Regioni e Comuni.

Il ritardo su Kyoto

Bisogna sottolineare che l’Italia purtroppo non si trova al fianco di paesi come la Svezia, la Germania in termini di riduzione di CO2 ma, piuttosto vicino alla Cina, per quanto riguarda il Protocollo di Kyoto e la riduzione di CO2. E questa cosa ci costa ben 63 euro al secondo. L’Italia dal 1° gennaio 2008, infatti, ogni giorno ha un costo di 5.400.000 € per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, con lo sforamento delle emissioni di CO2 rispetto all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto. Questo costo deriva dal divario di oltre 90 milioni di tonnellate di CO2 che ci separa dagli obiettivi di Kyoto, con un livello di emissioni del 12% superiore rispetto al 1990. Anche per questo motivo è necessario intervenire.

Come Regione Lazio stiano lavorando in maniera importante e significativa. Ricordo che quando sono arrivato in Regionenel 2005 veniva prodotto solo 1 megawatt di energia rinnovabile mentre oggi tra impianti rinnovabili autorizzati, fotovoltaico, eolico, biomasse, bioenergia sono in funzione 34 megawatt di energia rinnovabile non da idroelettrico, con un risparmio di 62.500 tonnellate di CO2 emesse ogni anno: un obiettivo importante che è però solo una piccola percentuale di quello che ci siamo prefissati.

Nel Piano energetico regionale, le cui linee sono state approvate recentemente, la Regione Lazio fa propri gli obiettivi che l’Unione Europea ci ha dato: 20% risparmio energetico, 20% riduzione di emissioni e 20% implementazione di produzione da energie rinnovabili, entro il 2020.

Rinnovabili più semplici

Ma non agiamo solo con politiche di incentivazione e di sostegno. Come Regione siamo intervenuti sulla semplificazione delle procedure di installazione di impianti fotovoltaici e di impianti di solare termico. Nella finanziaria regionale 2008 abbiamo previsto che per l’installazione di pannelli solari termici di sviluppo non superiore a 30 m² , di pannelli solari fotovoltaici di potenza uguale o inferiore a 5 kWp per ogni unità abitativa, fino a un massimo di 20 kWp per ogni stabile condominiale non ci sarà bisogno di titoli abitativi (DIA).

Noi come Regione stiamo lavorando per creare le condizione necessarie affinché si possano raggiungere questi obiettivi. Come amministratore ho trovato molta sensibilità da parte dei cittadini e delle imprese rispetto al problema. Ritengo che per riuscire a centrare questi obiettivi sia necessario continuare a sensibilizzare i cittadini affinché comincino ad installare sui tetti delle loro case pannelli solari, è necessario che si produca energia rinnovabile, in tutte le case, in tutti i condomini della nostra Regione. Ma sarà anche necessario avere grandi impianti di energia pulita di tipo industriale e a questo proposito abbiamo firmato un protocollo di intesa tra il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e la nostra Regione per la creazione di unacentrale solare a concentrazione con una nuova tecnologia studiata e brevettata dal prof. Rubbia. Questo protocollo di intesa pone il Lazio tra le tre Regioni in Italia che avranno il sostegno e il finanziamento del Ministero dell’Ambiente per la costruzione di una centrale solare termodinamica. Ponendo la nostra Regione ancora una volta in pole position per quanto riguarda le nuove fonti di energia.

Filiberto Zaratti

Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio

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