Da "Il Manifesto" di mercoledì 13 febbraio
L’opinione Tutti contro il Pd, o la sinistra muore
Giulietto Chiesa
Non c’è più tempo né bisogno per l’analisi perché le cose sono divenute chiare
da sé. E’ tempo di decisioni e di chiarezza. Andiamo a elezioni che
significheranno una grave sconfitta dell’intero movimento democratico, non
soltanto della sinistra. Chi ha provocato questa catastrofe? L’elenco dei
responsabili è lungo. In esso trovano posto anche tutti e quattro i soggetti
della «cosa rossa». Ma il posto principale è del Partito Democratico di cui,
non a caso, il portabandiera oggetto delle più ampie lodi dei poteri forti, è
Walter Veltroni. Lasciamoglielo!
Incredibile a dirsi c’è ancora gente che pensa che il Pd sia un partito di
sinistra. Moderato ma di sinistra. Invece l’operazione – di successo – che
questa sigla ha compiuto è quella di traghettare al centro una parte dell’ex
elettorato di sinistra. Non c’è scusante per chi finge di non accorgersene. Il
Partito di Montezemolo non può rappresentare gli operai della Thyssengroup, o i
precari.
Veltroni annuncia di correre da solo, scaricando tutti gli alleati del
centrosinistra che si sono dissanguati a sua difesa. I partiti della «cosa
rossa» vanno a pietire alla sua corte e balbettano perché non si rendono conto,
nemmeno adesso, che non c’è più partita alle vecchie condizioni. Subita la
sconfitta pensano a un nuovo centrosinistra con Il Pd. Non vedono che sarà il
Pd a negarglielo. E ciò è tanto più inescusabile di fronte all’evidenza: dopo
le elezioni Berlusconi e Veltroni si metteranno d’accordo per cambiare la
Costituzione e la legge elettorale. Per questo, se lo scarto tra la destra e il
Pd sarà contenuto, potranno ancora meglio coprire l’inganno, dicendo che non se
ne può fare a meno. A quel punto potranno, con vantaggio reciproco, chiudere i
conti con tutte le opposizioni, privare i cittadini di ogni possibilità di
reazione organizzata e democratica, blindare, con un bipartitismo tanto
perfetto quanto truffaldino, la scena politica del paese. Poi si combatteranno,
come si combattono democratici e repubblicani in America, ma all’interno della
casta, pronti a bastonare chiunque si opporrà ai loro termovalorizzatori, alla
privatizzazione dell’acqua e della giustizia, al monopolio dell’informazione.
Dunque pensare adesso a un futuro, ipotetico centrosinistra è esercizio vacuo.
Questo discorso potrà riaprirsi, a nostro vantaggio, solo se una sinistra forte
potrà ricompattarsi, annullando il quadro politico voluto da Berlusconi e
Veltroni. Il problema reale, l’unico oggi, è cambiare i rapporti di forza
attuali.
C’è una sola risposta possibile, opposta a quella che alcuni della «cosa rossa»
stanno già avanzando: Veltroni corra da solo dappertutto. Nessuna convergenza,
nessuna alleanza, a nessun livello. Non a Roma, in nessun posto. Che è la
condizione per non ricadere nella trappola del «grande babau» Berlusconi, nella
quale da un decennio siamo stati tutti rinchiusi. Una trappola che ci
costringerebbe a rimanere muti, a fare sconti al Pd e ad attaccare un finto
bersaglio. Una trappola che ci costringerebbe a votare, ancora una volta, per
persone di cui non abbiamo stima e fiducia.
L’attacco politico deve essere concentrato infatti proprio sul Pd, per molte e
convergenti ragioni. La più importante delle quali, tattica, è che una parte
non indifferente del suo elettorato potenziale è ancora «di sinistra» e si
illude. Per questo è necessario tentare di recuperarla. Ma ciò è possibile solo
non lasciando equivoci al riguardo del Pd. Inoltre andare alle elezioni
attaccando solo Berlusconi significa perdere le elezioni e perdere anche la
faccia.
E così veniamo alla «cosa rossa». Il popolo democratico e della sinistra
aspettava un segnale chiaro e non lo ha ancora avuto. Il rischio di un
astensionismo di massa a sinistra è altissimo e giustificato. Dunque alla «cosa
rossa» io dico: avete ancora la possibilità di dare questo segnale. Una sola.
Non presentatevi al paese come la sommatoria di quattro apparati. Non
rappresentate che una parte – per quanto importante e gloriosa - del vasto
popolo della sinistra, ma non potrete costituire, da soli, il punto di
aggregazione per tutti. E’ vostro dovere politico e morale contribuire a
crearlo. Sarebbe deleterio, per tutti, se pretendeste di esaurire in voi le
speranze di coloro che hanno ingoiato, anche con il vostro contributo, tutte le
medicine più amare in questi anni.
Dovete accettare la formazione di liste aperte, decise in primarie dove chiunque
potrà candidarsi, da farsi con una consultazione di massa sul web, nelle forme
della maggiore trasparenza. I candidati che ne usciranno saranno i candidati di
tutti, dei partiti, dei cittadini, dei movimenti. Se queste condizioni non
saranno prese in considerazione io non vi voterò. Non costringete il popolo
della sinistra e democratico a voltarvi le spalle.
lunedì 18 febbraio 2008
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