Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Michela Iaccarino ci porta in Corea del Sud, dove un’ondata di incendi ha divorato 40mila ettari di terreno e ucciso almeno trenta persone. Le fiamme sono stata appiccate “per errore” da un uomo in un cimitero, ma le conseguenze devastanti sono dovute al cambiamento climatico, a causa del quale il 2024 è stato per il Paese l’anno più caldo di sempre. Con Elisabetta Ambrosi ci occupiamo di antibiotico-resistenza: se in Europa abbiamo ogni anno 670.000 infezioni che non rispondono alle cure, e 33mila vittime, è colpa anche degli allevamenti intensivi e, in misura certo minore, degli animali domestici. Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo l’intervento dei Parents for Future, che illustrano le motivazioni della loro adesione allo sciopero per il clima in programma venerdì 11 aprile. Legambiente, in rappresentanza di altre onlus, chiede invece che si proceda rapidamente alle bonifiche del SIN di Napoli, dove migliaia di cittadini chiedono, da tempo immemore, “Ecogiustizia”. Infine, nella rubrica Verdi si diventa, ci occupiamo di “permacultura”, un modo di essere (e di vivere) che non salva solo l’agricoltura.

La Corea del Sud va a fuoco: 40mila ettari di terreno divorati per un “errore umano”. Ma è colpa della crisi climaticadi Michela A.G. Iaccarino È stato il peggior disastro che abbia mai colpito il Paese, il più grande incendio della sua storia e ora la Corea del Sud, con tutta la sua cenere, ci deve fare i conti. Gli incendi divampati il 21 marzo scorso, rimasti indomabili per giorni, hanno divorato 40mila ettari di terreno; seimila gli edifici in macerie a Uiseong, Sancheong, Andong e Ulsan. Distrutto il tempio di Gounsa e altri trenta siti culturali. Trenta le vittime e tra loro vigili del fuoco e militari, dispiegati per spegnere le fiamme che hanno costretto 27mila cittadini alla fuga. (Continua a leggere)
Il libro
Imparare a vedere. Il punto di vista del viventedi Estelle Zhong Mengual Castelvecchi, Euro 30, pp. 256 In un’inedita storia ambientale dell’arte, Estelle Zhong Mengual ci offre gli strumenti per scoprire il mondo che ci circonda come un intreccio brulicante di storie ancestrali, relazioni nascoste e significati sorprendenti. Attraverso lo sguardo di chi ha dedicato la propria vita a osservare gli esseri viventi nella loro ricchezza di segni e significati – i pittori e i naturalisti inglesi e americani del XIX secolo – impariamo che esiste un modo di rapportarci alla natura più consapevole, rispettoso e armonioso. E che ogni giorno è un’occasione per addestrare i nostri occhi a vedere il vivente. Estelle Zhong Mengual. Storica dell’arte formata all’École normale supérieure di Parigi, insegna all’École nationale supérieure des beaux-arts e a Sciences Po. La sua ricerca si focalizza sul rapporto tra arte e mondo del vivente. |
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