tratto da https://regionelazio.app.box.com/v/VIA-153-2021/file/1267886968721
Acque superficiali e sotterranee
In merito alla caratterizzazione dello scenario di base per le acque sotterranee la scrivente Agenzia
aveva chiesto di integrare la documentazione con un dettagliato studio idrologico ed idrogeologico,
eventualmente corredato dai dati del livello di falda desunti dai piezometri esistenti e da altri studi
tecnici o scientifici, che analizzi anche le interazioni della falda con i corpi idrici superficiali, con
particolare riferimento alle azioni eventualmente previste dal procedimento di bonifica.
Sebbene nella documentazione di progetto agli atti, e in particolare nell’elaborato R.2.2.11 – Piano
Preliminare di caratterizzazione ambientale, il Proponente fornisca uno studio locale dell’andamento
della superficie piezometrica, si richiede di fornire informazioni in merito all’aggiornamento, in
quanto relativo all’anno 2021, ovvero la conferma dello stesso. Inoltre si ribadisce la necessità che
vengano fornite informazioni sulla circolazione idrica sotterranea in corrispondenza del sito in esame
e sulla possibile interazione dei corpi idrici sotterranei con le acque superficiali.
Al fine di valutare gli eventuali impatti locali sulle acque sotterranee, si richiede di prendere in
considerazione anche i dati ricavati dalle misurazioni in campo effettuate presso i pozzi di
monitoraggio P12÷P23, nell’ambito Piano di caratterizzazione ambientale, anche al fine di ricostruire
la superficie piezometrica con un adeguato livello di dettaglio.
Inoltre, con riferimento all’inquadramento del sito in relazione alle zone Vulnerabili da Nitrati, fermo
restando che il Proponente non rappresenti una cartografia aggiornata, sebbene il sito non rientri nelle
ZVN identificate con codice ITE_12_ZVN_PIANURA_PONTINA e ITE_12_ZVN_AREA
PONTINA (Deliberazione di Giunta Regionale n. 523 del 30 luglio 20211), ma sia arealmente
contiguo, non fornisce riscontro a quanto richiesto. Si ritiene che vengano fatte considerazioni in
merito.
Invece, in merito all’attivazione dei punti di scarico (MI2 e AD1) per le acque di prima pioggia e le
acque reflue industriali, previo trattamento, nella documentazione integrativa il Proponente chiarisce
che il recettore finale è rappresentato da un fosso stradale parallelo a via Migliara 52 sx.
Le acque reflue domestiche, provenienti da due fosse Imhoff, verranno scaricate su suolo (MI1 e MI3).
Considerata la particolare ubicazione dell’opera, della adiacenza alle ZVN, dei numerosi canali e fossi
di scolo e in particolare del corpo idrico Canale Linea Pio 1, si segnala al Proponente che, prima
dell’avvio delle opere in progetto, dovrà essere trasmesso all’AC e alla scrivente Agenzia una proposta
di Progetto di monitoraggio ambientale (PMA) che prenda in considerazione i corpi idrici superficiali
limitrofi all’area di impianto. Il PMA dovrà essere riferito alle tre fasi temporali ante-operam – fase
di esercizio –post operam.
Suolo e sottosuolo
In riferimento al fattore suolo e sottosuolo, si prende atto della documentazione integrativa prodotta
dal Proponente e presente in atti, al netto del seguente chiarimento richiesto.
A pagina 29 del Piano di Monitoraggio Ambientale si dichiara che in fase ante operam non sono
previste ulteriori indagini sul suolo rispetto a quelle svolte durante la campagna analitica del 2021,
mentre a pagina 22 dell’elaborato “Relazione Terre e Rocce da scavo” si riporta che si prevede la
realizzazione di un’ulteriore piano di caratterizzazione analitica ambientale prima della definizione
del Piano di Utilizzo di terre e rocce da scavo.
Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria
Per quanto riguarda la valutazione degli impatti sulla qualità dell’aria correlati alla fase di esercizio
dell’impianto, nelle integrazioni del Proponente sono presenti i seguenti documenti:
Relazione previsionale ricaduta inquinanti del 24/03/2023;
Relazione previsionale emissioni in atmosfera Rev1 del 24/03/2023
Con riferimento agli inquinanti normati dal D.Lgs.155/2010 e s.m.i., e alla verifica di conformità a
quanto previsto dalla Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di Attuazione del Piano di
Risanamento della Qualità dell’Aria (D.C.R. 5 ottobre 2022, n.8), si riportano le osservazioni seguenti:
Per il calcolo della dispersione delle emissioni è stato utilizzato Il modello US-EPA CALPUFF
secondo la Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 delle Norme di Attuazione del Piano di
Risanamento della Qualità dell’Aria.
Il dominio di calcolo utilizzato è di dimensioni pari a 3,6 km x 4,6 km e non viene specificata
la risoluzione spaziale; le norme di attuazione prevedono orientativamente un dominio spaziale
di riferimento con lato dell’ordine di 20 km e che sia in ogni caso di dimensioni tali da
comprendere tutte le ricadute dovute all’esercizio dell’attività e con una risoluzione di 250 m.
Si ritiene necessario estendere la dimensione del dominio e specificare la risoluzione.
Per la caratterizzazione delle condizioni meteorologiche del sito sono stati utilizzati i dati
meteorologici generati attraverso la ricostruzione meteoclimatica effettuata con l’applicazione
del modello CALMET. A tale scopo sono stati utilizzati i dati delle le stazioni meteo del
circuito internazionale SYNOP-ICAO (International Civil Aviation Organization) più
prossime al sito richiesto, i dati di profilo verticale ricavati dal modello climatologico del
centro meteo europeo ECMWF (progetto ERA5) e le stazioni locali sito specifiche del circuito
ARSIAL Regione Lazio.
Nello studio sono state considerate le emissioni in atmosfera convogliate puntiformi associate
ai tre gruppi di biofiltri e a 2 camini associati ai due cogeneratori, e le emissioni da sorgente
lineare diffusa derivante dal traffico di automezzi da e verso l’impianto transitanti lungo la
SS7 per un tratto di circa 5 km che rappresenta il tratto stradale incluso nel dominio diffusivo
definito per le simulazioni.
Nel paragrafo 4.2. “Distribuzioni spaziali degli indicatori calcolati” vengono riportate solo le
stime degli indicatori di PM10 e PM2.5, si osserva che in accordo con quanto previsto dalla
Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di Attuazione del Piano di Risanamento
della Qualità dell’Aria, nello studio di impatto deve essere effettuata la stima di tutti gli
indicatori di qualità.
In relazione alla presentazione dei risultati al capitolo 3 riferiti alla valutazione del fondo
ambientale, si osserva che in base alla Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di
Attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria (DCR 5 ottobre 2022, n.8), per
una corretta stima del fondo è necessario eseguire interpolazione spaziale dei campi di
concentrazione orarie (giornaliere per il PM10) ricostruiti in ogni nodo della griglia di calcolo
per ogni ora (o giorno) del periodo di riferimento in modo da adattare il campo di fondo fornito
da ARPA Lazio alla risoluzione target prevista per la simulazione modellistica. Così facendo
si ottiene il fondo ambientale su cui si verrà a collocare il contributo orario (giornaliero per il
PM10) derivante dall’impianto. Per realizzare ciò si può adottare una delle tecniche di
interpolazione geometriche (inverso del quadrato della distanza) oppure le normali tecniche
geostatistiche.
Alla luce delle considerazioni sopra riportate, è necessario un aggiornamento dello studio di
dispersione
Nessun commento:
Posta un commento