venerdì 28 luglio 2023

valutazione di impatto ambientale ex Mira Lanza, le osservazioni dell'Arpa Lazio, è necessario un aggiornamento dello studio di dispersione, sul progetto di “realizzazione di un impianto per il recupero della frazione organica dei rifiuti e dei liquami bufalini, con produzione di biometano" in località Mesa in Via Appia, km 86,150 nel Comune di Pontinia (LT). Proponente: Pan-Eco Ibèrica - Energias Renovàveis L.d.a.






 tratto da https://regionelazio.app.box.com/v/VIA-153-2021/file/1267886968721

Acque superficiali e sotterranee

In merito alla caratterizzazione dello scenario di base per le acque sotterranee la scrivente Agenzia

aveva chiesto di integrare la documentazione con un dettagliato studio idrologico ed idrogeologico,

eventualmente corredato dai dati del livello di falda desunti dai piezometri esistenti e da altri studi

tecnici o scientifici, che analizzi anche le interazioni della falda con i corpi idrici superficiali, con

particolare riferimento alle azioni eventualmente previste dal procedimento di bonifica.

Sebbene nella documentazione di progetto agli atti, e in particolare nell’elaborato R.2.2.11 – Piano

Preliminare di caratterizzazione ambientale, il Proponente fornisca uno studio locale dell’andamento

della superficie piezometrica, si richiede di fornire informazioni in merito all’aggiornamento, in

quanto relativo all’anno 2021, ovvero la conferma dello stesso. Inoltre si ribadisce la necessità che

vengano fornite informazioni sulla circolazione idrica sotterranea in corrispondenza del sito in esame

e sulla possibile interazione dei corpi idrici sotterranei con le acque superficiali.

Al fine di valutare gli eventuali impatti locali sulle acque sotterranee, si richiede di prendere in

considerazione anche i dati ricavati dalle misurazioni in campo effettuate presso i pozzi di

monitoraggio P12÷P23, nell’ambito Piano di caratterizzazione ambientale, anche al fine di ricostruire

la superficie piezometrica con un adeguato livello di dettaglio.

Inoltre, con riferimento all’inquadramento del sito in relazione alle zone Vulnerabili da Nitrati, fermo

restando che il Proponente non rappresenti una cartografia aggiornata, sebbene il sito non rientri nelle

ZVN identificate con codice ITE_12_ZVN_PIANURA_PONTINA e ITE_12_ZVN_AREA

PONTINA (Deliberazione di Giunta Regionale n. 523 del 30 luglio 20211), ma sia arealmente

contiguo, non fornisce riscontro a quanto richiesto. Si ritiene che vengano fatte considerazioni in

merito.

Invece, in merito all’attivazione dei punti di scarico (MI2 e AD1) per le acque di prima pioggia e le

acque reflue industriali, previo trattamento, nella documentazione integrativa il Proponente chiarisce

che il recettore finale è rappresentato da un fosso stradale parallelo a via Migliara 52 sx.

Le acque reflue domestiche, provenienti da due fosse Imhoff, verranno scaricate su suolo (MI1 e MI3).

Considerata la particolare ubicazione dell’opera, della adiacenza alle ZVN, dei numerosi canali e fossi

di scolo e in particolare del corpo idrico Canale Linea Pio 1, si segnala al Proponente che, prima

dell’avvio delle opere in progetto, dovrà essere trasmesso all’AC e alla scrivente Agenzia una proposta

di Progetto di monitoraggio ambientale (PMA) che prenda in considerazione i corpi idrici superficiali

limitrofi all’area di impianto. Il PMA dovrà essere riferito alle tre fasi temporali ante-operam – fase

di esercizio –post operam.

Suolo e sottosuolo

In riferimento al fattore suolo e sottosuolo, si prende atto della documentazione integrativa prodotta

dal Proponente e presente in atti, al netto del seguente chiarimento richiesto.

A pagina 29 del Piano di Monitoraggio Ambientale si dichiara che in fase ante operam non sono

previste ulteriori indagini sul suolo rispetto a quelle svolte durante la campagna analitica del 2021,

mentre a pagina 22 dell’elaborato “Relazione Terre e Rocce da scavo” si riporta che si prevede la

realizzazione di un’ulteriore piano di caratterizzazione analitica ambientale prima della definizione

del Piano di Utilizzo di terre e rocce da scavo.

Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria

Per quanto riguarda la valutazione degli impatti sulla qualità dell’aria correlati alla fase di esercizio

dell’impianto, nelle integrazioni del Proponente sono presenti i seguenti documenti:

 Relazione previsionale ricaduta inquinanti del 24/03/2023;

 Relazione previsionale emissioni in atmosfera Rev1 del 24/03/2023

Con riferimento agli inquinanti normati dal D.Lgs.155/2010 e s.m.i., e alla verifica di conformità a

quanto previsto dalla Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di Attuazione del Piano di

Risanamento della Qualità dell’Aria (D.C.R. 5 ottobre 2022, n.8), si riportano le osservazioni seguenti:

Per il calcolo della dispersione delle emissioni è stato utilizzato Il modello US-EPA CALPUFF

secondo la Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 delle Norme di Attuazione del Piano di

Risanamento della Qualità dell’Aria.

 Il dominio di calcolo utilizzato è di dimensioni pari a 3,6 km x 4,6 km e non viene specificata

la risoluzione spaziale; le norme di attuazione prevedono orientativamente un dominio spaziale

di riferimento con lato dell’ordine di 20 km e che sia in ogni caso di dimensioni tali da

comprendere tutte le ricadute dovute all’esercizio dell’attività e con una risoluzione di 250 m.

Si ritiene necessario estendere la dimensione del dominio e specificare la risoluzione.

 Per la caratterizzazione delle condizioni meteorologiche del sito sono stati utilizzati i dati

meteorologici generati attraverso la ricostruzione meteoclimatica effettuata con l’applicazione

del modello CALMET. A tale scopo sono stati utilizzati i dati delle le stazioni meteo del

circuito internazionale SYNOP-ICAO (International Civil Aviation Organization) più

prossime al sito richiesto, i dati di profilo verticale ricavati dal modello climatologico del

centro meteo europeo ECMWF (progetto ERA5) e le stazioni locali sito specifiche del circuito

ARSIAL Regione Lazio.

 Nello studio sono state considerate le emissioni in atmosfera convogliate puntiformi associate

ai tre gruppi di biofiltri e a 2 camini associati ai due cogeneratori, e le emissioni da sorgente

lineare diffusa derivante dal traffico di automezzi da e verso l’impianto transitanti lungo la

SS7 per un tratto di circa 5 km che rappresenta il tratto stradale incluso nel dominio diffusivo

definito per le simulazioni.

 Nel paragrafo 4.2. “Distribuzioni spaziali degli indicatori calcolati” vengono riportate solo le

stime degli indicatori di PM10 e PM2.5, si osserva che in accordo con quanto previsto dalla

Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di Attuazione del Piano di Risanamento

della Qualità dell’Aria, nello studio di impatto deve essere effettuata la stima di tutti gli

indicatori di qualità.

 In relazione alla presentazione dei risultati al capitolo 3 riferiti alla valutazione del fondo

ambientale, si osserva che in base alla Procedura Tecnica N.2 dell’Allegato 2 alle Norme di

Attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria (DCR 5 ottobre 2022, n.8), per

una corretta stima del fondo è necessario eseguire interpolazione spaziale dei campi di

concentrazione orarie (giornaliere per il PM10) ricostruiti in ogni nodo della griglia di calcolo

per ogni ora (o giorno) del periodo di riferimento in modo da adattare il campo di fondo fornito

da ARPA Lazio alla risoluzione target prevista per la simulazione modellistica. Così facendo

si ottiene il fondo ambientale su cui si verrà a collocare il contributo orario (giornaliero per il

PM10) derivante dall’impianto. Per realizzare ciò si può adottare una delle tecniche di

interpolazione geometriche (inverso del quadrato della distanza) oppure le normali tecniche

geostatistiche.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate, è necessario un aggiornamento dello studio di

dispersione

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