dalla news letter de il fatto quotidiano
Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, con il nostro inserto, vi proponiamo un approfondimento del Financial Times su due personaggi controversi, accomunati dalla ricchezza statosferica ma divisi dalle strategie di investimento: Elon Musk e Bernard Arnault. Infine le criptovalute, Virginia Della Sala ci parla dell’ennesimo fallimento nel mondo cripto (ora che il Bitcoin sta tentando di risalire la china): il crac della piattaforma Genesis. Buona lettura
FT. Stessa ricchezza, fortune diverse: Musk e Arnault a confrontodi William Cohan Cosa hanno in comune Bernard Arnault, che quest’anno è stato incoronato persona più ricca del mondo, ed Elon Musk, che prima di lui deteneva lo scettro? Entrambi hanno pagato troppo per due acquisizioni societarie e se ne sono pentiti. Le similitudini tra i due uomini d’affari, però, si fermano qui. Arnault è un abile affarista che ha trasformato la sua LVMH, con sede a Parigi, in un colosso del lusso dal valore di oltre 400 miliardi di dollari. La sua ricchezza individuale si misura in oltre 180 miliardi di dollari. Al contrario, Musk ha perso miliardi per via della scarsa capacità di giudizio dimostrata, anche se il suo patrimonio netto supera ancora i 130 miliardi di dollari. (continua a leggere) |
Bitcoin e dintorniDopo il caso Ftx anche questa piattaforma ha dichiarato bancarotta. Secondo i primi calcoli, le esposizioni ammonterebbero a 3,4 miliardi di dollari di Virginia Della Sala |
La storiaCreata nel ’33 per salvare tre banche (e il regime) fu motore dello sviluppo dal Dopoguerra al 1991 di Simone Gasperin |
Flop Tim, Ilva, Aspi & C.Cassa depositi e prestiti. È una società per azioni, ma per le partecipazioni è strutturata come holding di Carlo Di Foggia |
L’analisiCosti folli, i blocchi cinesi e l’inverno caldo hanno fatto scendere i consumi in tutti i Paesi importatori: lo stop a Mosca non ha fatto sfracelli, ma non è detto vada così in futuro di Marco Palombi |
Nessuno spiraglioLa sensazione è che il governo conti sulla copertura pubblica per un’opera insostenibile da qualsiasi parte la si guardi, con o senza pedaggi e con qualsivoglia progetto di Giorgio Ragazzi e Marco Ponti* |
DisabilitàIn una delibera del 12 gennaio, la Corte dei Conti ha raccontato il fallimento, parziale, del fondo “Dopo di noi”, creato nel 2015 per favorire l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità grave e senza sostegno familiare. Dei circa 466 milioni di euro stanziati tra 2016 e 2022 soltanto 240 sono stati trasferiti alle Regioni, […] di Leonardo Bison |
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