Nell’articolo del 27 maggio a
firma del Direttore Alessandro Panigutti”
L’area in locazione nella discarica non è uno scandalo Borgo Montello. Il
Consigliere Enrico Forte scrive al Direttore dell’Agenzia dei beni confiscati.
Frattasi: Ecco cosa accade. La galassia di imprese riconduce a un’azienda colpita
da misure
Interdittive. L’area poteva essere affittata soltanto
a un’azienda che gestisce
il sito esaurito.” Nonché nell’articolo non firmato:
In guardia dalle facili semplificazioni. La clausola del canone aggiuntivo
potrebbe rivelarsi molto ben pensata” entrambi a pagina 19 del quotidiano “Latine
editoriale oggi” si parla della discarica di Borgo Montello e dell’affitto della
particella 299 del foglio 21 che interessa quasi integralmente il “nuovo e
distinto invaso Ecoambiente” dichiarato esaurito dalla società il 6.10.2016. La
stessa particella per la quale è in corso l’esame del progetto dei 38 mila mc
in sede di conferenza dei servizi presso la regione Lazio. Ci sono alcuni
aspetti che l’articolo non tratta, sicuramente per una necessità di sintesi:
-
La società ha
ottenuto l’ultima AIA dichiarando, successivamente al sequestro del 29 gennaio
2014, che non era intervenuto alcun sequestro.
-
In vigenza di
sequestro non poteva essere dichiarato concluso il procedimento per il rinnovo
dell’AIA avvenuto il 25.6.2014, anzi doveva essere respinto in quanto la
società non poteva avere la disponibilità dell’immobile. Condizione
indispensabile per il rilascio dell’AIA.
-
La precedente
autorizzazione AIA, di cui quella della conclusione del procedimento del
25.6.2014 ne era l’ampliamento, si dichiarava la proprietà, da parte di
Ecoambiente di 5 particelle. Nessuna di questa era di proprietà della società e
anzi qualcuna, all’epoca della precedente AIA non esisteva.
-
Un’altra delle
condizioni per le quali sono state rilasciate le AIA precedenti era quella
della “messa in sicurezza” (non certo di bonifica come qualcuno vorrebbe far
credere) di tutto il sito Ecoambiente
che non è affatto avvenuto come certifica l’Arpa Lazio con protocollo
0028319 del 07/05/2020 avente per Oggetto: Discarica di Borgo Montello, loc.
Borgo Montello – Latina (LT). Trasmissione esiti analitici campionamento in
contraddittorio acque sotterranee, vedere http://pontiniaecologia.blogspot.com/2020/05/estratto-della-relazione-tecnica.html
Detto
questo quanto riportato nell’articolo : Frattasi
ha aperto uno squarcio di verità su quello che potrebbe accadere molto presto a
Borgo Montello, nel caso in cui la Regione Lazio dovesse definitivamente
autorizzare Ecoambiente all’utilizzo dell’invaso non ancora esaurito e la cui
capacità ricettiva è stata
già valutata in 48.000 tonnellate di
rifiuti. E se per caso questa eventualità dovesse effettivamente manifestarsi,
dovremmo anche ringraziare l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati per aver
introdotto nel contratto di locazione la clausola che costringerebbe Eoambiente
a corrispondere allo Stato 1,50 euro per ogni tonnellata di rifiuti ospitati.
Non sarebbe gran cosa, ma si tratterebbe pur sempre di 72.000 euro” è un vero e
proprio insulto alla memoria delle decine di persone che si sono ammalate e
morte per l’inquinamento della discarica di Borgo Montello. Senza contare la
mancata verità sulla morte di Don Cesare Boschin. Affermare che possa convenire
allo stato continuare ad inquinare e a molestare le famiglie che vivono a
ridosso della discarica, senza un minimo di umanità, è vergognoso. Mi rifiuto
di credere che questo pensiero possa appartenere non solo al Dottor Frattasi ma
a qualsiasi esponente delle Istituzioni.
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