Nella mattina dello scorso 15 agosto a Favara (Ag), i Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo e Agrigento - Nucleo CITES e le Guardie Giurate zoofile e venatorie del WWF Sicilia, con un blitz, hanno sequestrato 29 esemplari di Cardellino a cinque soggetti, tutti residenti a Favara, che sono stati deferiti dalla magistratura di Agrigento per le ipotesi di reato di ricettazione di fauna selvatica appartenente allo Stato e di maltrattamento di animali. Un'...
Continua a leggereTutto è avvenuto in occasione della tradizionale “Fiera dell’agricoltura”, che ogni anno a ferragosto si svolge nella cittadina siciliana: i Carabinieri e le Guardie WWF hanno scoperto ben cinque postazioni abusive, tutte presidiate da altrettanti soggetti poi identificati e denunciati, dove si offrivano in vendita diversi esemplari di avifauna selvatica protetta, rinchiusi in piccole gabbie e in condizioni di sovraffollamento.
Proprio intorno alle èpostazioni, le Guardie WWF avevano notato un insolito concentramento di passanti che si fermavano presso le gabbie (alcune seminascoste dalle bancarelle, altre poste sui marciapiedi o sulle automobili), piene di uccellini. Subito è scattato il sequestro degli uccelli, tutti appartenenti alla specie “Cardellino” (Carduelis carduelis), un fringillide di cui è rigorosamente vietata la cattura e la detenzione, specie tutelata sia a livello nazionale che internazionale.
Grazie al pronto intervento dei Carabinieri forestali e delle Guardie WWF è stato così stroncato un vero e proprio mercato clandestino di uccelli protetti che probabilmente erano stati catturatin nei giorni precedenti dai bracconieri attraverso attività vietate di uccellagione e prelievo in danno del patrimonio pubblico statale. Dagli elementi raccolti, le Guardie WWF ritengono che l’operazione abbia permesso di stroncare un grave sistema organizzato e strutturato. che prevedeva un florido commercio abusivo di animali protetti. Questo crudele commercio, infatti, avrebbe fruttato considerevoli introiti ai venditori: è noto che gli esemplari più giovani o di recente cattura (cosiddetti “presicci”) vengono venduti per alcune decine di euro, ma per gli esemplari adulti e più “pregiati” si può arrivare anche a centinaia o migliaia di euro.
Al termine dell’operazione i 29 cardellini sequestrati dall’Arma, dopo l’esame clinico da parte del Dirigente Veterinario del Servizio sanità animale dell’ASP di Agrigento, sono stati reimmessi in natura.
“L’uccellagione, ossia la cattura di uccelli vivi con reti e trappole, è purtroppo una pratica diffusissima in tutta la Sicilia – spiega Ennio Bonfanti, coordinatore regionale delle Guardie giurate WWF – ed è la fonte di rifornimento di questi 'mercanti' di fauna. Di solito vengono utilizzate grosse reti sistemate sul terreno, vicino una pozza d’acqua, e circondate dai richiami (altri cardellini rinchiusi in gabbiette) i quali, con i loro canti, attirano altri uccelli che per abbeverarsi finiscono in trappola. Sono soprattutto i cardellini ad essere sottratti al loro naturale stato di libertà, perché ricercati dai cosiddetti “appassionati” (allevatori e collezionisti) per la bellezza del variopinto piumaggio e per il melodioso canto. Altri metodi illegali di cattura prevedono l’uso di trappole o bacchette intrise di colla dove gli uccellini rimangono invischiati; con tutti questi sistemi vengono presi anche centinaia di uccelli al giorno, per un giro d'affari di notevoli dimensioni”.
Il WWF esprime vivo apprezzamento per l’ottima azione condotta dai Carabinieri del Centro Anticrimine Natura - Nucleo CITES, i cui uomini si sono prodigati non poco per salvare questi animali ed affermare la legalità.
Per non alimentare il bracconaggio e la distruzione del patrimonio faunistico, le Guardie WWF invitano i cittadini a non acquistare cardellini od altri uccelli selvatici e li incoraggia a segnalare casi di vendita o detenzione di uccelli protetti alle Forze dell'Ordine o alle guerdie WWF via mail: guardiewwf-sicilia@wwf.it.
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