domenica 30 aprile 2017

Caserta “La Reggia è un tesoro Il Sud deve abituarsi a produrre ricchezza”

ALFABETO MAURO FELICORI Da due anni è il direttore del “più grande museo
popolare italiano. Vengo dal Nord, ma mica faccio i miracoli”
Nel 2015
avevamo
450 mila
visitatori
Oggi ne
contiamo
circa
700 mila
Sono felice
ma ancora
non sazio
Siamo
in 230 tra
impiegati
e custodi
Non tutti
saranno
bravissimi,
ma quasi
tutti
cercano
di onorare
il lavoro
Biografia
MAURO
FELICORI
Bolognese,
nato nel 1952,
è stato per 30
anni dirigente
del Comune di
Bologna, nel
settore
cultura e
marketing.
Dall ’8 ottobre
2015 è il
direttore della
Reggia di
Caserta.
Appena
arrivato è
stato
accusato da
alcuni
sindacalisti di
lavorare
troppo,
accuse che
non lo hanno
toccato.
È stato
nominato
“Miglior
direttore di
museo in
Italia” dalla
piattaforma
Artribune
per il 2016
ANTONELLO CAPORALE
a Reggia di Caserta è il punto
di approdo degli ultimi, per
molti è un regalo agli occhi,
una piccola vacanza verso il
bello. Alla Reggia si va specialmente
nei giorni di festa
(quando non si paga) ed è
un’avventura familiare, defezione
collettiva – m a mme,
figlie, zii, nonni anche
acciaccati – e fuga dall’escrescenza
urbana della
cintura napoletana.
La Reggia è così grande da
sovrastare e intimorire la
piccola e anemica Caserta,
pied à terre di Napoli.
Finora era tenuta in freezer,
lasciata boccheggiare,
anzi incaprettata ai riti e ai
vizi della burocrazia.
Più chiusa che aperta, più
sporca che pulita. Il bolognese
Mauro Felicori è stato
chiamato a dirigerla due anni
fa. Ed è stata una fortuna
sia per lui che per la Reggia.
“È il più grande museo
popolare italiano. È la pietra
preziosa dei Borboni, l’i mponenza
intramontabile dei
suoi giardini è un dispiegamento
intensivo di bellezza.
Quando ho deciso di concorrere
per la direzione dei
musei italiani non ho avuto
dubbi: volevo andare con
tutte le mie forze a Caserta”.

Nessun commento: