(ANSA) - ROMA, 28 SET - Gli impianti eolici offshore mettono a rischio la sopravvivenza degli uccelli marini. Stando a uno studio delle università di Exeter, Leeds e Glasgow, gli impianti pianificati al largo del Regno Unito potrebbero uccidere un numero di sule dodici volte superiore rispetto a quanto precedentemente stimato. Finora, infatti, si era pensato che le sule volassero a meno di 22 metri di altitudine, cioè sotto le pale eoliche. Stando agli esperti, tuttavia, quando sono in cerca di cibo questi uccelli volano a una media di 27 metri sopra il livello del mare, rischiando collisioni mortali.
Le sule, uccelli marini che che ogni anno si riproducono intorno al Regno Unito tra aprile e settembre, cacciano in un'area che si sovrappone a quella dove dovrebbero sorgere alcuni impianti eolici. Si tratta del Firth of Forth, un fiordo scozzese creato dall'estuario del fiume Forth. Una delle piccole isole dell'area, chiamata Bass Rock, ospita la più grande colonia al mondo di sule, con circa 70mila esemplari. Nel raggio di 50 km dall'isola è in programma la costruzione di due impianti offshore, che secondo gli studiosi potrebbero causare la morte di 1.500 uccelli all'anno.
Una soluzione, tuttavia, esiste: "aumentare la distanza tra le pale delle turbine e il mare darebbe più spazio alle sule", scrivono i ricercatori. Per questo, sostengono, la distanza minima consentita dovrebbe essere portata dagli attuali 22 metri a 30 metri. (ANSA).
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Le sule, uccelli marini che che ogni anno si riproducono intorno al Regno Unito tra aprile e settembre, cacciano in un'area che si sovrappone a quella dove dovrebbero sorgere alcuni impianti eolici. Si tratta del Firth of Forth, un fiordo scozzese creato dall'estuario del fiume Forth. Una delle piccole isole dell'area, chiamata Bass Rock, ospita la più grande colonia al mondo di sule, con circa 70mila esemplari. Nel raggio di 50 km dall'isola è in programma la costruzione di due impianti offshore, che secondo gli studiosi potrebbero causare la morte di 1.500 uccelli all'anno.
Una soluzione, tuttavia, esiste: "aumentare la distanza tra le pale delle turbine e il mare darebbe più spazio alle sule", scrivono i ricercatori. Per questo, sostengono, la distanza minima consentita dovrebbe essere portata dagli attuali 22 metri a 30 metri. (ANSA).
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