A stabilirlo la Corte permanente di arbitrato dell'Aja.
Il governo russo violò il diritto internazionale abbordando l’Arctic Sunrise e sequestrando il suo equipaggio mentre protestava pacificamente contro le trivellazioni petrolifere in Artico.
Violati, secondo la Corte, diversi articoli della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare: ora il Cremlino dovrà risarcire il governo olandese che aveva portato il caso in Tribunale, in quanto la nave batte bandiera olandese.
I fatti risalgono al settembre 2013, durante l’azione pacifica di Greenpeace sulla piattaforma petrolifera Prirazlomnaya, usata dall’azienda di stato Gazprom, quando le Forze speciali russe abbordarono l’Arctic Sunrise.
L’istituzione di una zona di sicurezza di tre miglia nautiche attorno alla piattaforma non aveva alcuna base legale e le Autorità russe non potevano abbordare la nave senza il consenso del governo olandese. La protesta inoltre era avvenuta ben al di fuori delle acque territoriali russe e in alcun modo poteva essere configurata come pirateria o vandalismo.
L’assurda incriminazione da parte della Russia è costata due mesi nelle carceri russe ai trenta membri dell’equipaggio, 28 attivisti e due giornalisti e otto mesi di sequestro per l’imbarcazione.
La sentenza è un precedente fondamentale: in troppe parti del mondo chi difende l’ambiente è ancora costretto a subire a intimidazioni da parte di chi vuole metterlo a tacere.
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Caso-Arctic-30-la-Russia-ha-violato-il-diritto-internazionale/
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