mercoledì 4 febbraio 2015
Il «traffico» dei rifiuti che pesa sulle bollette La Regione ha spostato i conferimenti
Ricomincia la giostra
della protesta per i rifiuti
e delle contestazioni
alla Regione ma questa
volta ci sono alcune anomalie
curiose che incidono anche
sul difficile percorso della
raccolta differenziata. Tutto
nasce da una nota della
dirigente del Settore Ambiente,
Flavia Tosini, che impone
da subito a tutti i Comuni
di conferire negli impianti
di propria competenza.
«Questa nota da sola a noi ci
fa chiudere - dice Enrico
Giuliano, l’imprenditore titolare
dell’impianto di trattamento
meccanico di Castelforte
dove finora hanno potuto
conferire Formia,
Terracina, Fondi e altri centri
del sud della provincia - perché
anche i Comuni del sud
pontino dovranno andare per
forza nell’impianto di Aprilia,
pur essendo più vicini al
nostro che si trova a Castelforte
ma che la Regione ha
inserito nell’Ato di Frosinone.
Sinceramente credo che
almeno i nostri consiglieri
regionali dovrebbero occuparsi
della sorte di uno stabilimento
che occupa venti
persone, che dalla prossima
settimana andranno in mobilità».
Il brutto pasticcio della
Regione è cominciato un anno
fa ma ha avuto un’impen -
nata nell’ultimo mese dopo
che lo stesso Dipartimento
all’Ambiente della Regione
è stato richiamato all’ordine
perché utilizzasse al meglio
l’impiantistica e gli Ato istituiti.
In questo momento la
Pisana non riesce a indirizzare
i rifiuti della capitale e li
smista fuori Ato, inviandoli
parte a Roccasecca (Fr) e in
parte ad Aprilia poiché Roma
non ha impiantistica sufficiente
e (solo per questo)
può fruire delle strutture degli
Ato di prossimità. La Provincia
di Latina invece un
impianto di trattamento sufficiente
lo ha già e quindi
anche i Comuni finora autorizzati
ad andare fuori Ato (a
Castelforte) debbono tornare
ad Aprilia. In questo via vai
di camion dell’immondizia
salgono i costi del trasporto e
di conseguenza quelli del
servizio, dunque le bollette.
«Io posso dire - aggiunge il
titolare della Csa di Castelforte
- che noi recuperiamo il
100% della frazione secca
conferita dai Comuni che
fanno la differenziata, tipo
Formia; nell’impianto dove
andranno d’ora in poi una
parte verrà riportata in discarica.
In questo modo sarà
vanificata parte della raccolta
differenziata fatta dai cittadini
e si continueranno a tenere
aperte le discariche,
quindi un favore ai titolari
degli invasi che quindi non
chiuderanno mai. E mi meraviglia
che i Comuni che tanto
tengono a potenziare la raccolta
differenziata non dicano
nulla davanti al fatto che
poi andranno comunque ad
alimentare le discariche. Forse
perché le amministrazioni
locali interessate sono dello
stesso colore politico della
Regione che ha dato il via a
questo grande caos che ha
solo un costo in termini economici
e occupazionali». IL QUOTIDIANO - Mercoledì 4 Febbraio 2015
6 Latina
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