Consegnata a Ispra la mappa con i siti potenzialmente idonei. Ma sono un centinaio. La decisione verrà presa a partire da aprile, quando la carta verrà resa pubblica
Ma cosa c'è in quella mappa? Dalla cartina dell'Italia sono state tolte lagune, zone protette, miniere, dighe, poligoni di tiro e tutte le aree con una delle seguenti caratteristiche: sismiche; soggette a frane o ad alluvioni; sopra i 700 metri di quota, sotto i 20 metri di quota; a meno di 5 chilometri dal mare; a meno di un
Eliminate le aree da escludere, nella mappa restano evidenziati un centinaio di siti potenzialmente idonei sparsi in una dozzina di regioni. In uno di questi luoghi si dovrà lasciare un chilometro
Parliamo di un investimento da un miliardo e mezzo di euro che, con quattro anni di lavoro, dovrà servire a mettere in sicurezza 90 mila metri cubi di materiali radioattivi: il 60% verrà dallo smantellamento delle centrali nucleari, il 40% da attività diagnostiche e terapeutiche di medicina nucleare, da
Sulla necessità di dare protezione a materiali pericolosi sotto vari profili (da quello sanitario a quello della security) concordano tutti. E, nell'audizione alla Camera del 30 ottobre 2013 i dirigenti Ispra sono stati molto chiari parlando di rifiuti radioattivi che "continuano ad essere immagazzinati senza un adeguato processo di condizionamento presso strutture non idonee, in particolare dal punto di vista della
Inoltre, avendo una quantità di rifiuti nucleari abbastanza ridotta, possiamo evitare l'incognita del
Tuttavia la vera incognita resta l'affidabilità della gestione. E il governo non è partito con il piede giusto. Il senatore a 5 stelle Gianni Girotto, ha definito la decisione di nominare Antonio Agostini a capo dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, "un atto da vecchia politica: si è scelto un personaggio che non ha le competenze richieste dalla legge".
Tra quattro mesi si entrerà nel vivo della questione. Senza garanzia di trasparenza nei criteri di scelta del sito e un dialogo reale con le popolazioni coinvolte si rischia di bloccare il processo. Lasciando irrisolto un problema di sicurezza che richiede una soluzione rapida.http://www.repubblica.it/ambiente/2015/01/02/news/scatta_il_conto_alla_rovescia_per_il_deposito_nucleare-104186959/?ref=HRLV-17
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