DI
FRANCESCO MARZOLI
Durante
la conferenza congiunta
dei
rappresentanti
istituzionali
dei Comuni
di
Velletri, Aprilia, Cisterna e Lanuvio,
Fausto
Servadio - primo
cittadino
veliterno - aveva annunciato
la
consegna, in Regione, delle
osservazioni
all’istanza di valutazione
d’impatto
ambientale presentata
dalla
società «Ecoparco
srl»
per la realizzazione, nella zona
di
Lazzaria, di un polo impiantistico
integrato
per il trattamento,
il
recupero e la valorizzazione dei
rifiuti
non pericolosi, con discarica
di
servizio annessa. Di conseguenza,
sul
sito del Comune, sono
state
pubblicate tutte le varie constatazioni
firmate
dal sindaco ed
elaborate
da personale tecnicoamministrativo
del
Comune, al
termine
delle quali si è espressa
negatività
verso il progetto che, tra
le
altre cose, è ritenuto «contrario
agli
interessi della popolazione
locale».
Le osservazioni sono di
vario
tipo: oscillano, infatti, da
quelle
di carattere generale fino a
quelle
di tipo tecnico, passando
attraverso
considerazioni sull’ido -
neità
del sito prescelto dalla Ecoparco,
ossia
la cava dismessa dalla
quale
si estraeva pozzolana. A
livello
generale, il sindaco ha sottolineato
-
nel documento - come
l’area
prescelta sia già interessata
da
progetti complementari alla
raccolta
differenziata porta a porta
dei
rifiuti (l’impianto di digestione
anaerobica
della frazione organica
che
sarà realizzato dalla Volsca
Ambiente
e Servizi, ndr); in più,
«non
si ritiene necessaria - si legge
nelle
osservazioni - la costruzione
di
una nuova discarica da due
milioni
di metri cubi, sia pure di
servizio,
come indicato, in modo
non
sufficientemente chiaro, nel
progetto
in esame. A tal proposito
-
prosegue il documento firmato da
Servadio
- nel caso che la discarica
ivi
proposta fosse da considerarsi
esclusivamente
come ‘di servizio’
all’impianto,
la capienza necessa-
ria
per la vita dell’intero polo sarebbe
contabilizzata
in decenni.
Ciò
considerato, poiché la sostenibilità
economica
del progetto non
è
coerente con tale arco temporale,
vi
sono fondate ragioni per ritenere
che
tale volume di capienza (due
milioni
di metri cubi) sia invece
destinata
ad altro uso, ossia la
mera
raccolta dei rifiuti e il loro
conferimento
in discarica, senza
porre
in essere le opportune attività
di
riciclo e recupero». Dal punto
di
vista tecnico, invece, dal Comune
contestano
svariate valutazioni,
tra
cui non mancano osservazioni
negative
circa i fattori impattanti
del
progetto, la valutazione dei
rischi
per i lavoratori, la valutazione
dell’opzione
zero e delle alternative
di
localizzazione e, infine,
l’idoneità
specifica del sito, giacché
la
cava - allo stato attuale - non
risulterebbe
ancora completamente
ripristinata.
Questa, dunque, la
conclusione
del sindaco di Velletri:
«Sussistono
ragioni tecniche,
politico-amministrative
e giuridiche
(formali
e sostanziali) che
ostano
all’accoglimento del progetto
presentato.
Il Comune, dunque
-
conclude il documento che
contiene
le osservazioni - esprime
parere
negativo sullo stesso progetto,
confidando
nel suo rigetto
da
parte dell’ente competente alla
Valutazione
d’impatto ambientale
».
©RIPRODUZIONE
RISERVATA IL
QUOTIDIANO - Martedì 30 Settembre 2014
12
Ardea
Anzio Nettuno Velletri
Nessun commento:
Posta un commento