I renziani contestano l'atteggiamento del Comune e i gravi ritardi della commissione ambiente. La replica del vice sindaco: "Silenzi da Zingaretti"
20/06/2014 - 16:54
La nomina del presidente della Commissione ambiente (e l'accordo sulle altre commissioni) è oggetto di critiche da parte dei consiglieri di opposizione del Comune di Latina. Ad intervenire il capogruppo del Pd Alessandro Cozzolino secondo il quale "ci sono voluti cento giorni per mettere pace all’interno della maggioranza e far ripartire un organo fondamentale come quello della Commissione Ambiente. Solo la settimana scorsa, insieme a tutti i consiglieri del Pd, avevamo promesso una segnalazione al Prefetto o un’occupazione dell’aula nel caso in cui la situazione non si fosse sbloccata. La maggioranza, oggi, ha dato una nuova dimostrazione che agisce solamente alle punzecchiature e alle sollecitazione dell’opposizione".
IL NODO RIFIUTI. Lo stesso Partito Democratico in un'altra nota, nei giorni scorsi, ha replicato alle continue dichiarazioni dell'assessore all'ambiente Fabrizio Cirilli che imputa alla Regione Lazio i ritardi sulla questione rifiuti e accusa lo stesso organismo circa l'ipotetico e contestato ampliamento delle discariche. Secondo Cozzolino, il consigliere regionale Enrico Forte e il segretario comunale del Pd Gioacchino Quattrola le dichiarazioni di Cirilli sono "fuori luogo e senza senso". "Cirilli - proseguono Forte, Cozzolino e Quattrola - bacchetta l’ente regionale affermando di non aver in mente un piano organico di gestione dei rifiuti. Cirilli, in queste dichiarazioni, si dimentica che anche lui è stato consigliere regionale e non ha fatto nulla per cambiare le cose; si dimentica che la Regione governata da Storace e Polverini ha peggiorato una situazione che oggi appare drammatica; si dimentica, ed è la cosa più importante, che da quando è assessore all’Ambiente nel Comune di Latina è stato capace di abbandonare un’isola ecologica (quella di Latina Scalo) e di non migliorare la raccolta differenziata ferma da tempo appena sopra il 30% (quando la legge impone alle pubbliche amministrazioni di stare sopra il 65%). E’ troppo semplice scaricare sempre le responsabilità sugli altri e non guardare cosa non si è fatto in passato e cosa si sta facendo attualmente – affermano Forte, Cozzolino e Quattrola del Partito Democratico -. L’attuale assessore all’Ambiente è stato consigliere regionale e in quelle aule non ha contribuito al miglioramento della situazione rifiuti in Regione. Si dimentica che, nella famigerata filiera di governo (comune, provincia, regione e stato governati dal centro destra) hanno passato più tempo a litigare tra enti (e a rimbalzarsi le responsabilità) che a risolvere i problemi veri delle comunità. Oltre a ciò, ormai da anni, ricopre un ruolo centrale in questa amministrazione. Quali sono i risultati del suo lavoro? Isola Ecologica chiusa e abbandonata, raccolta differenziata ferma al palo, Commissione ambiente bloccata per 100 giorni, il Pef della Latina Ambiente ancora bloccato ed un contratto con la stessa Latina Ambiente che scadrà il prossimo anno ma ancora nessuno sa come si andranno a gestire i rifiuti a Latina dal 2015 in poi. Questi i suoi risultati personali e lui si permette di criticare l’ente regionale. Zingaretti e tutta la Giunta della Regione Lazio – concludono i rappresentanti del Partito Democratico pontino – hanno trovato una situazione gravissima, figlia di anni di mala gestione. La Giunta guidata dal centro sinistra sta cercando di mette a punto un sistema organico e organizzato per la raccolta dei rifiuti e la gestione delle discariche. Non si cerca di trovare soluzioni tampone ma un’organizzazione che possa risolvere i problemi a medio e lungo termine".
L'ULTERIORE REPLICA DI CIRILLI. In un documento arriva anche la replica dell'assessore all'ambiente e vice sindaco di Latina: "Al di la di demagogiche polemiche del Pd Locale che in controtendenza rispetto allo stile renziano, di concretezza rispetto alla risoluzione dei problemi sollevati, reagisce non entrando nel merito di ciò che sta accadendo ma andando a rispolverare presunte responsabilità dagli anni super passati, i fatti fanno presupporre che in barba ai numeri, la Regione Lazio intende autorizzare nuovi impianti di trattamento senza spiegare a fronte di quale ragionamento. E’ ormai più di un anno che segnaliamo con spirito collaborativo alla Regione Lazio: che le quantità ad oggi autorizzate per il trattamento rifiuti sono già di gran lunga superiori a quelle ad oggi prodotte in Provincia di Latina; che in vista del rispetto della legge sulle percentuali di raccolta differenziata che i Comuni devono raggiungere nei prossimi anni (anche grazie ai finanziamenti regionali), i rifiuti prodotti in Provincia sono destinati a diminuire ulteriormente aumentando ancora di più il divario tra impianti esistenti e rifiuti da trattare; che non esistendo alcun legame tra gli impianti autorizzati e discariche di servizio, non si capisce (ma di fatto si sa) dove verranno smaltiti i rifiuti residui di detti impianti. A tutto ciò si affianca l’aggravante che l’area di Borgo Montello è considerata inquinata oggetto di bonifica e che esiste una diffida da parte del Comune alla realizzazione di questa in modo conforme al progetto ed al suo relativo cronoprogramma così come approvato, e che dagli elaborati dell’Arpa e, per quanto appreso dalla stampa, anche da quelli dei periti della Procura, il sistema acquifero e geologico sottostante è alquanto complicato da decifrare. Alla luce di tutto ciò, cosa fa la Regione Lazio? Ufficialmente nei confronti del Comune di Latina, tace. Praticamente non vorremo che si accingesse a rinnovare le autorizzazioni entro il 25 Giugno in considerazione di un decreto legge approvato ad aprile che modificando le procedure per il rilascio delle AIA prevede di fatto pena la decadenza la chiusura di tutti i procedimenti in corso entro detta data. A scanso di equivoci e per prevenire qualunque pretestuosa polemica - conclude Cirilli -, è bene sottolineare che il Comune di Latina non è contrario all’utilizzo e/o alla presenza di impianti di trattamento meccanico e biologico ai fini della chiusura del ciclo dei rifiuti, sta solo inutilmente da anni segnalando alla Regione Lazio che per un motivo o per un altro le quantità autorizzate e/o in procinto di essere autorizzate al trattamento sono di gran lunga superiori a quelle dei rifiuti prodotti, e che questo di fatto determina e determinerà sempre più la necessità di tenere in vita le discariche di Borgo Montello che invece noi vorremmo progressivamente eliminare definitivamente".
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