Il blitz del Nipaf su delega della Procura di La Spezia che indaga su un traffico di materiali pericolosi diretti in Turchia Stoccaggio di rifiuti in un luogo non idoneo, scatta il sequestro. I sigilli sono stati apposti nel tardo pomeriggio di oggi dal Nipaf di Latina presso la ditta “Officine meccaniche e agricole”, sita al chilometro 68 della Pontina nel territorio di Cisterna: cinquemila metri quadrari con un capannone adibito ad officina meccanica e carrozzeria, di proprietà di Dino P., residente a Latina. Ma non è tutto. L’uomo risulta implicato in una maxi inchiesta della Procura di La Spezia su un traffico illecito di rifiuti. Lui come pure i diretti responsabili delle società Omar Import-Export e Trade export, entrambe con sede a Roma. Tutti e tre, questa mattina sono stati sottoposti a perquisizioni effettuate presso le loro abitazioni e sedi di lavoro dal Corpo Forestale dello Stato di Roma e La Spezia, dal Nucleo investigativo della forestale di Latina e dalla Dogana di La Spezia. Nel corso dei tre blitz sono stati prelevati documenti relativi alle diverse attività. A Cisterna, dicevamo, sono scattati anche i sigilli al termine delle perquisizioni.
L’INCHIESTA DI LA SPEZIA. Gli uomini della Forestale e della Dogana hanno eseguito le perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di La Spezia. A coordinare le indagini su un traffico internazionale di rifiuti è il sostituto Tiziana Lottini. L’inchiesta è nata dal fermo, imposto dall’autorità di Dogana, di una nave-container nel porto di La Spezia diretta in Turchia. Il carico era stato “bollato” come componenti bonificate di autoveicoli, materiali da riutilizzare. Ma ad un esame più approfondito lo stesso carico era risultato composto esclusivamente da rifiuti, rifiuti pericolosi di parti ferrose non separate da olio, carburante e plastiche, il cui trasporto non poteva essere autorizzato come materia secondaria.
IL CARICO ILLEGALE PONTINO. Nel corso degli accertamenti sarebbe poi emersa la provenienza pontina di gran parte del carico illegale, presumibilmente riconducibile – secondo gli inquirenti - alla ditta “Officine meccaniche e agricole” di Cisterna. E le perquisizioni effettuate oggi sono state disposte proprio per fare luce su questo aspetto. Gli accertamenti disposti dalla Procura, inoltre, potrebbero chiarire molto presto la posizione delle tre persone oggetto del provvedimento. Il coinvolgimento nell'inchiesta delle altre due società di Roma andrebbe ricercato nella documentazione fornita per camuffare i rifiuti in materiali riutilizzabili.
http://www.corrieredilatina.it/news/cronaca/3665/Stoccaggio-illegale-di-rifiuti--sigilli.html
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