domenica 1 settembre 2013
Rifiuti tossici interrati: intervenga il Procuratore La lettera del sindaco dopo le rivelazioni di Schiavone
I
l sindaco di Formia
Sandro Bartolomeo
ha scritto al Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti per
chiedergli un intervento
urgente affinché, con
l’ausilio della Dna, si
faccia luce sulla vicenda
e venga accertata la veridicità delle rivelazioni
rese da Schiavone.
L’ex boss del clan dei casalesi, da molti anni collaboratore di giustizia, parla
di «rifiuti chimici, termonucleari, industriali e farm a ce u t ic o - os p e da l i er i »
che negli anni sarebbero
stati interrati nel sud pontino. «Provincia di Casal di
Principe», come lui stesso
ebbe a dire agli inquirenti
nel corso della sua lunga
collaborazione.
«L’allarme sociale è gravissimo – scrive Bartolomeo -, se è vero che l’agro
pontino e zone della Campania a noi limitrofe, da
cui provengono sui nostri mercati la gran parte dei
cibi (frutta, ortaggi, mozzarelle), sono fortemente
contaminate». I Comuni
non hanno i mezzi per accertare la fondatezza di
uno scenario tanto inquietante. «Se ciò che Schiavone afferma risponde al vero
– sostiene Bartolomeo -,
siamo di fronte ad un vero
e proprio attacco alla salute, senza pari nella nostra
storia. Mi astengo dal
commentare la vicenda e
dal riferire le prevedibili
ripercussioni psico-fisiche
ed anche economiche che
la notizia sta creando sulla
popolazione locale, ma
non posso esimermi
dall’attivarmi ufficialmente in ogni sede utile, nel
tentativo di reperire solidarietà e aiuti fattivi per scongiurare del tutto il pericolo
o contenere al minimo i
danni. L’acquisizione della versione integrale
d el l ’intervista – s c r ive
Bartolomeo nella lettera al
Procuratore -, potrebbe
fornire elementi indispensabili per l’i n d iv i d u a z i o n e
dell’ubicazione dei siti ove
sarebbero stati sversati i
rifiuti nocivi. La loro tempestiva rimozione e la bonifica dei territori contaminati potrebbero eliminare
o, comunque, grandemente attenuare gli effetti letali
sprigionati sulla inconsapevole e incolpevole popolazione». Gli eventuali costi, probabilmente ingenti,
«non potranno che gravare
sui responsabili, una volta
individuati, utilizzando le
somme confiscate ai clan
e/o monetizzando beni già
di proprietà di questi e oggi
acquisiti al patrimonio dello Stato».
Chiusura sulle altrettanto
sconvolgenti rivelazioni
circa le somme che lo stesso Schiavone avrebbe
mensilmente sborsato per
corrompere politici, magistrati e forze dell’ordine.
«Mi aspetto – sostiene il
sindaco di Formia - che le
Procure competenti abbiano già disposto l’apertura
d’ufficio dei relativi fascicoli». Latina Oggi 31 agosto 2013
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