Latina Oggi, Sabato 08 Giugno 2013
NEL NOME DELL’ACQUA
Assunzioni in Provincia e contratti nella spa di viale Nervi: tutti i cognomi (politici) che si rincorrono
DELL’’AC QUA PUO’ essere una curiosa coincidenza ma tutte le strade occupazionali degli ultimi tempi portano nella sede della Provincia di Latina, oppure all’Ato4, oppure ad Acqualatina spa e si incontrano tutti parenti e amici di politici o i politici medesimi. Come in un ristretto circolo privato che i più maligni potrebbero chiamare cricca se non fosse oltraggioso nei confronti di due importanti istituzioni, una pubblica, l’altra privata. Quello che emerge dagli atti de ll ’amministrazione provinciale e dal sito di Acqualatina è un fenomeno abbastanza complesso di intrecci di nomi e società tutti vicinissimi alla politica e tutti, casualmente, riferibili ad un determinato territorio dell’Ato4, il sud pontino, Formia in particolare. L’accostamento tra Provincia, Ato4 e Acqualatina sarebbe incongruo se non fosse che i primi due sono i controllori della seconda. Infatti la società di gestione delle acque è controllata al 51% dai Comuni i quali esercitano i poteri che spettano al pacchetto di maggioranza della spa attraverso le decisioni della conferenza dei sindaci, presieduta dal presidente della Provincia Armando Cusani. In quanto titolari delle quote maggioritarie i Comuni esprimono anche una quota parte del consiglio di amministrazione della spa. Ed è qui che comincia l’osmosi tra un ruolo e l’altro. Ci sono consiglieri comunali che hanno fatto parte del cda, compresi due presidenti della Provincia (Martella e Cusani), persino un senatore (Fazzone) è stato membro di quel cda, annullando in questo modo il ruolo di controllore che spetta al pubblico. Tanto che si è arrivati alle dimissioni in extremis. Ma c’è un’ulteriore cellula di controllo dove la politica detta legge ed è la Segreteria tecnica dell’Ato4, vale a dire l’organismo tecnico che verifica le attività della società Acqualatina; gli ultimi due concorsi per i dipendenti della Segreteria tecnica sono stati vinti dalla figlia di un dirigente della Provincia (caso su cui è in corso il processo davanti al Tribunale di Latina) e dalla figlia del consigliere provinciale Franco Taddeo, Viviana Taddeo. Quest’ultima selezione si è conclusa nel 2011, ultimo anno utile per organizzare le Ato poiché dal 2012 una legge nazionale le ha soppresse. Per quanto siano ancora tutte in vita.
Graziella Di Mambro
Latina Oggi, Sabato 08 Giugno 2013
L’elenco (incompleto) del sistema che ruota attorno al servizio idrico
Il concorso giusto
La figlia del consigliere Taddeo e gli altri beneficiati
Nell’organico della Sto che controlla la società
CERTI nomi e amicizie si rincorrono dentro gli organici di Provincia e Acqualatina come in un turbinio forsennato. Per esempio quello dei Taddeo: Franco è consigliere provinciale in quota al Pdl eletto nel collegio di Santi Cosma e Damiano dove è stato assessore nonché «custode» di un pacchetto assai consistente di voti; nel 2011 la figlia, Viviana Taddeo, vince il concorso per due posti di funzionario tecnico indetto dall’am - ministrazione provinciale, di cui uno riservato al personale interno, l’altro all’esterno ma «da comandare presso la Segreteria tecnica dell’Ato4», cosa che infatti avviene il 20 dicembre 2011 tramite determina dirigenziale. Il concorso era stato indetto a marzo del 2011 dalla giunta provinciale, la giunta di Armando Cusani di cui Franco Taddeo è uno dei migliori elettori nonché collega di partito. E questo non è reato, ma una coincidenza sì. I concorsi della Provincia, come è noto «non sfuggono» ai politici affermati o in carriera di questo territorio. Per esempio nella graduatoria per due posti da funzionario dell’ente stilata sempre per i concorsi del 2011 compare Antonio Di Rocco, esponente Udc di Formia, consigliere e candidato riconfermato in questa tornata; o Claudio Di Matteo, fratello di Ivano Di Matteo, consigliere Pdl a Latina, che un altro concorso lo ha vinto; o Gerardo Stefanelli consigliere comunale a Minturno, assessore all’ambiente della Provincia, Udc, già vincitore di un concorso in Provincia ed ex membro del cda di Acqualatina; o Fulvio Perrone (Udc), già consigliere comunale a Formia, vincitore di concorso della Provincia. Ad onor del vero, c’è anche chi non vince concorsi solo per i legami tra Provincia e Acqualatina, come Valeria Addessi, la figlia del presidente del cda della società, Giuseppe Addessi, che ha partecipato allo stesso concorso per funzionari di categoria D3 indetto nel 2011 ma è arrivata diciassettesima su una graduatoria di 22 ammessi. Fin qui la parte dei «controllori» del servizio idrico. Ecco cosa succede nei «controllati », cioè in Acqualatina. L’ultima nomina nel collegio dei sindaci della spa riguarda un commercialista di Formia, Antonio Candeloro, candidato alle comunali con il Pdl e già committente della pubblicità elettorale per le regionali di Giuseppe Simeone, Pdl pure lui, già consigliere a Formia, già membro del cda di Acqualatina fino allo scorso anno, oggi consigliere regionale. Per la sezione appalti: l’ultimo e tra i più importanti della società è stato aggiudicato due mesi fa e pubblicato in gazzetta ufficiale il 4 aprile 2013 e riguarda la fornitura di acqua potabile tramite autobotti. I lotti sono tre, ciascuno da duecentomila euro per 24 mesi. Per il lotto numero due relativo al nord della provincia sono arrivate 2 offerte ed è stato aggiudicato alla Ecolservizi di Aprilia; per il secondo lotto è arrivata una sola offerta e l’aggiudicazione è andata a una Rti formata da Fageco e Lombardi Benedetto di Formia, quest’ultima società considerata vicina al Pdl; anche per il terzo lotto è arrivata una sola offerta e il servizio è andato a Formia Soccorso, società di Formia considerata vicina a Michele Forte e all’Udc. Per tutti contratti stipulati sono ammessi sub appalti.
Latina Oggi, Sabato 08 Giugno 2013
DEPURAZIONE E TORBIDITÀ «TOLLERATE» NEL SUD PONTINO
Dove è possibile commettere errori
SE un’area di circa sessantamila abitanti è «costretta» a subire problemi di depurazione in estate e a tollerare il fenomeno della torbidità delle sorgenti, quindi l’acqua non potabile, è più facile (adesso) capire perché. Un sistema di rapporti politici ed economici rende praticamente impossibile imporre un servizio efficiente di depurazione e distribuzione di acqua potabile. Come possono i sindaci e la politica in generale del sud pontino imporre investim e n t i i n qu ell’area della provincia se il sistema del servizio idrico integrato produce una simile mole di posti di lavoro e poltrone per parenti stretti e amici dei nomi che più contano nella cordata di ferro Udc-Pdl? In teoria la Provincia e la conferenza dei sindaci dovrebbero vigilare sull’a ttuazione di programmi e investimenti della società, ma poi la rete che si è sviluppata attorno al sistema attuale de ll’acqua consente di fare concorsi per i figli e i consiglieri e di mettere in piedi un consiglio di amministrazione dove prima o poi un posto si trova; e poi c’è il collegio sindacale, l’affidamento degli appalti e dei subappalti. Il fatto che negli atti ufficiali di questa «rete» che gira attorno all’acqua si trovino di frequente gli stessi nomi non è di per sè la prova che Acqualatina sia una «merce di scambio». Eppure da questo dato, purtroppo, non si può prescindere. In questo momento, come si sa, la società delle acque è in crisi e la Provincia sta per chiudere i battenti nel segno del risparmio della spesa pubblica. Però cosa è successo in questi dieci anni di gestione e la morsa politica stretta sulla spa non si possono cancellare semplicemente svuotando un’autobotte sui dati stampati nelle determine e nei verbali del consiglio di amministrazione.
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