AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: e per il 2008 meno emissioni
Fine/inizio d’anno tempo di bilanci, di previsioni e di buoni propositi.
Dal punto di vista ambientale per il comune di Pontinia il 2007 è stato un anno importante per alcune premesse che dovranno concretizzarsi nel prossimo:
- la questione delle antenne di telefonia mobile rimane congelata in attesa della discussione del ricorso contro una delibera che lascia scontenti tutti;
- l’impianto di compostaggio rimane ancora un punto con troppi e grossi interrogativi;
- la raccolta differenziata è rimasta nella identica situazione di un anno fa;
- l’acqua sta finalmente muovendo i primi passi verso una gestione veramente pubblica con la garanzia di un servizio primario e fondamentale;
- la programmazione territoriale è ancora ferma con pochi passi in avanti rispetto ad un anno fa;
- la circolazione stradale è peggiorata anche nel comune di Pontinia per una manutenzione delle strade insufficiente e inadeguata. Le poche note positive stanno nella previsione, per il prossimo anno, della messa in sicurezza di qualcuno degli incroci più pericolosi;
- nessuno conosce o rende pubblica gli esami e la qualità dei corsi d’acqua, delle falde acquifere, della qualità dell’aria e del suolo, con l’aggiornamento all’annualità;
- sulla città, la salute pubblica, l’ambiente e l’economia locale gravano i macigni dei progetti delle centrali a turbogas, biomasse, dell’inceneritore, del cementificio, né si conoscono gli impatti di eventuali interventi, quali l’outlet.
Veniamo alle varie note positive:
- in merito alle antenne di telefonia mobile pare ci sia la convinzione comune e condivisa di riscrivere il regolamento a tutela della salute pubblica, facendo riferimento alla normativa varia in materia, compresa la legge regionale del Lazio approvata dalla giunta regionale quasi 2 anni fa su proposta dell’allora assessore all’ambiente Angelo Bonelli. Sembra anche dovrebbe passare il concetto, da me proposto, di un regolamento attento alle continue evoluzioni e scoperta in materia scientifica, tecnica e sanitaria. Cioè ogni impianto sarà sottoposto a regole e restrizioni diverse a seconda della tecnologia applicata, con la valutazione di esperti di fiducia dell’amministrazione, ma anche dei Cittadini a maggiore garanzia.
- Per l’impianto di compostaggio la Prefettura, con l’accordo e la soddisfazione delle parti, ha indicato un percorso, con tempi e metodi da verificare per arrivare all’interesse generale, cioè quello di avere un necessario impianto che funzioni e garantisca la salute e i diritti di cittadini e delle aziende confinanti.
- Per alcuni la situazione della raccolta differenziata è collegata e costretta con la situazione dell’impianto di compostaggio. In parte è vero, in parte ho indicato da tempo situazioni e soluzioni alternative che sono state analizzate dall’amministrazione. Nel particolare alcuni atteggiamenti privati di cittadini, condomini, associazioni, aziende potrebbe migliorare la situazione in attesa che anche l’amministrazione faccia la sua parte. Dall’altra non si può rimanere in una situazione di monopolio che genera o può generare tutte le disfunzioni note. Comunque rimane la volontà dell’amministrazione e soprattutto dell’assessore all’ambiente di attuare, finalmente, la raccolta differenziata.
- L’impianto di fornitura dell’acqua potabile e della depurazione pubblica, stenta a rivedere le scelte sbagliate dalla precedente amministrazione di destra. Sono stati commessi errori procedurali, amministrativi, gestionali e anche danni erariali. Senza tener conto dei disagi subiti da cittadini e famiglie, delle proteste che hanno indicato la strada ad altre realtà, per esempio Aprilia, che sono diventate l’esempio e il simbolo a livello nazionale di civiltà. Dopo una serie di sentenze era necessario avviare la procedura per uscire dalla gestione più contestata d’Italia e arrivare a quella pubblica che possa diventare efficace, efficiente e garantire i diritti più elementari, quali l’accesso all’acqua potabile. La delibera successiva è già pronta.
- L’ambiente, la salute, l’economia si tutelano oltre che con provvedimenti tampone e spesso nell’emergenza alla costringono errori evidenti di scelte di altre amministrazioni o del passato, appunto, con una programmazione territoriale. Scelte chiare e condivise con effetti immediati, ma anche del futuro prossimo e di tempi lunghi. Si deve evitare ciò che è successo, cioè che ogni amministrazione che si succede cambi o rischi di cambiare con scelte gravi e irreversibili tale situazione. Deve essere chiaro quali impianti, aziende ed economia si vuole sviluppare. Di conseguenza saranno altrettanto chiari quali impianti e progetti possono essere compatibili e quali invece possono provocare grave danno all’economia esistente. Anche i piani territoriali edilizi, piani regolatori e piani particolareggiati devono andare in questo senso. Se questo non viene previsto oggi, domani ci ritroveremmo come Latina, per esempio, a non poter più gestire il traffico e a subire ogni sorta di inquinamento e danni senza via di uscita. Oggi con lo sviluppo in embrione si può prevenire, tra qualche anno sarà già troppo tardi. Ammesso che il livello di inquinamento atmosferico già riscontrato sia ancora reversibile.
- Sul traffico vanno applicati gli esempi di chi ha subito pesanti problemi prima di Pontinia, soprattutto bisogna chiedere agli enti superiori (Anas, Regione, Provincia) interventi seri e coordinati, che siano anche risolutivi. Nel particolare ho segnalato più volte le varie necessità. Che finalmente sembra, saranno, in parte accolte con la realizzazione di alcune rotonde da parte dell’amministrazione provinciale poco attenta alle esigenze comunali.
- La conoscenza dei dati dell’inquinamento dovrebbe essere il punto di partenza per la programmazione territoriale anche per evitare una Valle del Sacco bis, ma anche che, come in Campania, si possa morire di diossina. Da questo punto di vista le ripetute sollecitazioni del Sindaco hanno permesso di acquisire, finalmente, alcuni dati almeno relativi e parziali all’interno dell’area del consorzio industriale di Mazzocchio.
- La decisa presa di posizione contraria dell’amministrazione comunale alle centrali elettriche a biomasse e a turbogas, maturata nel 2007 fa ben sperare contro i nefasti progetti delle stesse centrali. Ma fa ben sperare anche che eventuali ulteriori progetti, tipo l’outlet e il cementificio, inceneritore, saranno analizzati in modo meno superficiale.
Pontinia e questa nuova coscienza ambientale possono, però, fare molto di più, come dimostrano i numerosi progetti di impianti fotovoltaici di cui si ha notizia, ma anche, per ridurre l’emissione di CO2:
- sostituire tutti gli impianti negli uffici comunali dall’energia tradizionale con combustibili fossili a quelli naturali e rinnovabili;
- favorire analogo intervento nelle scuole di Pontinia e in tutti gli esercizi pubblici;
- realizzare nuove aree verdi e boscate con i contributi previsti dalla normativa in materia;
- adottare finalmente un regolamento edilizio comunale, conforme alla normativa nazionale e regionale in favore, appunto, dell’energia naturale e rinnovabile, del risparmio e contenimento energetico, del riciclo dell’acqua.
Pontinia 31 dicembre 2007 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
lunedì 31 dicembre 2007
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