Si sono concluse, questa notte, le operazioni di movimentazione e trasferimento dei primi 86 fusti contenenti rifiuti radioattivi dal deposito Cemerad di Statte (Taranto) agli impianti Nucleco della Casaccia. Questa operazione ha permesso già di ridurre di oltre l'80% la radioattività presente nel sito. Lo comunica la Sogin, la società incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, cui è stata affidata la bonifica attraverso un accordo di collaborazione firmato lo scorso 13 aprile dal commissario straordinario, Vera Corbelli, e dall'amministratore delegato di Sogin, Luca Desiata.
I fusti presenti nel sito sono circa 16.500, di cui 3.480 contenenti materiale radioattivo; i restanti sono di rifiuti speciali pericolosi. Il valore complessivo delle attività di bonifica del sito Cemerad è stimato in circa 7 milioni di euro. Il programma di bonifica prevede quattro fasi. Tutti i rifiuti radioattivi saranno allontanati entro maggio del 2018. La conclusione della bonifica è invece prevista per dicembre 2108.
I 3.480 fusti contenenti materiale radioattivo - comunica Sogin - verranno trattati, condizionati e stoccati in sicurezza da Nucleco. I restanti fusti con rifiuti speciali pericolosi di origine ospedaliera saranno conferiti a siti autorizzati per essere caratterizzati, classificati in base al loro contenuto e smaltiti secondo la normativa vigente. Il programma di bonifica si articola in quattro fasi principali: lavori propedeutici e apertura del cantiere; rimozione e allontanamento dei fusti; caratterizzazione e gestione dei rifiuti; bonifica finale del sito e successivo rilascio senza vincoli di natura radiologica. Sogin fa presente che "tutte le diverse operazioni vengono svolte nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza a tutela dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente". A maggio dell'anno prossimo saranno liberati completamente locali e aree del deposito; mentre la conclusione della bonifica è prevista per dicembre 2018. "La bonifica del Cemerad - ha osservato l'amministratore delegato di Sogin Luca Desiata - è un'operazione complessa, ma con questo primo trasporto abbiamo già trasferito i rifiuti più pericolosi nei nostri impianti per trattarli e gestirli in massima sicurezza. Una scelta che, grazie all'impegno congiunto del gruppo Sogin, della struttura commissariale, degli enti e delle amministrazioni coinvolte - ha concluso Desiata - permette già oggi, ad un mese dall'accordo, di ridurre drasticamente il rischio per la popolazione. Il nostro lavoro proseguirà con la stessa determinazione fino alla bonifica completa del sito tarantino".
I fusti presenti nel sito sono circa 16.500, di cui 3.480 contenenti materiale radioattivo; i restanti sono di rifiuti speciali pericolosi. Il valore complessivo delle attività di bonifica del sito Cemerad è stimato in circa 7 milioni di euro. Il programma di bonifica prevede quattro fasi. Tutti i rifiuti radioattivi saranno allontanati entro maggio del 2018. La conclusione della bonifica è invece prevista per dicembre 2108.
I 3.480 fusti contenenti materiale radioattivo - comunica Sogin - verranno trattati, condizionati e stoccati in sicurezza da Nucleco. I restanti fusti con rifiuti speciali pericolosi di origine ospedaliera saranno conferiti a siti autorizzati per essere caratterizzati, classificati in base al loro contenuto e smaltiti secondo la normativa vigente. Il programma di bonifica si articola in quattro fasi principali: lavori propedeutici e apertura del cantiere; rimozione e allontanamento dei fusti; caratterizzazione e gestione dei rifiuti; bonifica finale del sito e successivo rilascio senza vincoli di natura radiologica. Sogin fa presente che "tutte le diverse operazioni vengono svolte nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza a tutela dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente". A maggio dell'anno prossimo saranno liberati completamente locali e aree del deposito; mentre la conclusione della bonifica è prevista per dicembre 2018. "La bonifica del Cemerad - ha osservato l'amministratore delegato di Sogin Luca Desiata - è un'operazione complessa, ma con questo primo trasporto abbiamo già trasferito i rifiuti più pericolosi nei nostri impianti per trattarli e gestirli in massima sicurezza. Una scelta che, grazie all'impegno congiunto del gruppo Sogin, della struttura commissariale, degli enti e delle amministrazioni coinvolte - ha concluso Desiata - permette già oggi, ad un mese dall'accordo, di ridurre drasticamente il rischio per la popolazione. Il nostro lavoro proseguirà con la stessa determinazione fino alla bonifica completa del sito tarantino".
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