martedì 2 maggio 2017

Olio finto, vino e mozzarelle taroccate: la mafia a tavola Prodotti scadenti e minacce, per le organizzazioni criminali il cibo è un business miliardario

di Barbara Cataldi Occhio alla spesa
21 ,8 Miliardi di euro: è il volume di affari annuo
del traffico illegale di generi agroalimentari
Dalla produzione all’importazione, fino al trasporto,
al confezionamento e alla distribuzione: così i clan
affondano i tentacoli in interi settori alimentari
Non solo Sud
Dopo Reggio Calabria,
le province più
inquinate sono quelle
di Verona e Genova
I NUMERI
30%
L’incremento percentuale
del business registrato
negli ultimi dodici mesi
50 mila
Gli interventi dell’o p e ra z i o n e
“Opson VI” in 61 paesi
tra perquisizioni e controlli
in negozi, mercati, porti,
aeroporti, magazzini e aree
industriali eseguiti in soli 4 mesi
9.80 0
Le tonnellate sequestrate
di alimenti (e 26,4 milioni di litri
di bevande) contraffatti
e potenzialmente pericolose Senza saperlo ogni
giorno rischiamo di
portare in tavola e
consumare l’ol i o
d’oliva di Matteo
Messina Denaro e della sua
famiglia, la mozzarella di bufala
del clan dei Casalesi, o le
arance della ’ndrina Piromalli.
Nei bilanci delle cosche,
nel corso del 2016, dal solo
settore alimentare sono entrati
la bellezza di 21,8 miliardi
di euro. Il business è decisamente
in crescita, tanto che
il volume d’affari in un anno è
salito addirittura del 30%.
La criminalità organizzata
da anni ha allargato i suoi interessi.
Non più solo droga e
armi, ma anche frutta, pane,
olio, latte: ormai affonda i suoi
tentacoli in produzione, importazione,
trasporto, confezionamento
e distribuzione
di interi settori alimentari, in
Italia e all’estero, utilizzando
ovviamente l’illegalità per
guadagnare nuove fette di
mercato. I suoi strumenti privilegiati
sono i furti, le minacce,
le estorsioni e naturalmente
le contraffazioni.

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