mercoledì 3 giugno 2015

CENTRALE A BIOMASSE DOSOLO NON CI STA

Abbiamo letto notizie preoccupanti sul progetto di realizzazione, a Dosolo, di un impianto che brucerà diverse decine di migliaia di tonnellate l'anno di un mix di biomasse. Con una potenzialità elettrica pari a circa 999 Kwe e con notevoli emissioni di ossidi di azoto e altre sostanze inquinanti, comprese le polveri sottili, l'impianto occuperà un'area complessiva di 7.212 mq e produrrà anche un'enorme quantità di energia termica che non è ancora ben chiaro come verrà recuperata, visto che non è questo l'obiettivo principale della produzione. Sconcertano le dichiarazioni del sindaco, che è anche medico condotto: «Si tratta di una centrale altamente non inquinante...». La sua difesa del progetto è in aperto contrasto con il parere sfavorevole espresso dall'Asl di Mantova con nota a verbale in conferenza di servizi, che è così formulato: «Si ritiene, infine, il progetto presentato non in linea con il principio di precauzione sanitaria che implica l'adozione di una serie di regole atte a evitare un possibile danno futuro, in relazione a rischi sospettati a cui questo ente ritiene di doversi allineare... Tale nota è basata sui contenuti emersi dall'indagine epidemiologica condotta, su incarico di Provincia e Comuni, dalla stessa Asl nel Distretto Viadanese sulla popolazione pediatrica, da cui si evince la correlazione dei sintomi su base allergico-irritativa con la distanza da fonti di inquinamento industriale e misure di prevenzione primaria, con particolare riferimento all'esposizione a maggiori livelli di formaldeide e NO2». L'Asl dichiara inoltre: «Dai dati riportati in relazione risulta evidente come le concentrazioni registrate di Nox, relativamente al valore medio annuale, rientrano nei parametri previsti dalla norma; non si può però non rilevare come vi sia un raddoppio delle concentrazioni di NO2. Studi epidemiologici hanno correlato gli incrementi dell' NO2 con l'aumento della mortalità totale e dei ricoveri ospedalieri, in particolare per le patologie bronco-ostruttive e per la patologia asmatica». Per non parlare dell'impatto sulle risorse idriche, dell'impatto acustico e sul paesaggio circostante. Chi sta tutelando gli interessi di tutta la cittadinanza e soprattutto della fascia pediatrica? Riteniamo dunque preciso obbligo del sindaco non consentire la costruzione della centrale a tutela della salute e dell'ambiente del nostro territorio e ciò anche in virtù del principio di precauzione ratificato nel 1992 dalla Convenzione di Rio de Janeiro e inserito nel 1994 nel Trattato dell'Unione europea. La questione preoccupante è che l'atto autorizzativo contiene molti forse e molti se, perché nei primi 5 anni dalla messa in esercizio dell'impianto si prevede la possibilità di attivare procedimenti diversi da quelli iniziali. Sicuramente si peggiorerà una situazione già compromessa a causa di attività produttive legate al settore del legno, della chimica e della termocombustione di rifiuti. Vista la tendenza dei fumi a stazionare nell'area a bassa quota, si accumuleranno gli inquinanti e non sappiamo quanto sarà alto il camino che convoglierà le emissioni in atmosfera. Inoltre va sottolineato che, negli articoli citati, il primo cittadino di Dosolo rassicura i cittadini promettendo che a decidere saranno loro, attraverso incontri formativi e poi un referendum, ma dovrebbe spiegare come potrà avverarsi questa cosa, visto che vi è già un atto autorizzativo della Provincia di Mantova che porta la data del 25/06/2014, subito dopo le elezioni comunali, e che riporta il parere favorevole di tutti gli enti (tranne l'Asl), compreso il Comune di Dosolo. È palese la violazione da parte degli enti autorizzativi, ivi compreso il Comune, della convenzione di Aarhus del 25.6.1998, ratificata con L. 16.3.2001 n°108 la quale impone che le attività suscettibili di produrre effetti pregiudizievoli sull'ambiente siano precedute da un'informazione adeguata, tempestiva ed efficace del pubblico interessato, che deve essere posto nella condizione di poter partecipare in modo consapevole ed informato al processo decisionale stesso. Un'altra domanda che ci poniamo è come mai impianti simili, della stessa ditta che lo vuole realizzare a Dosolo, sono stati proposti in altri Comuni, ma sono stati contrastati aspramente da gruppi di cittadini organizzati: perché qui a Dosolo dovremmo accettarlo? Terre nostre Lombardia Comitato no-biomasse, No-triv dell'Oglio Po Comitato Salviamo il paesaggio Casalasco Noi, ambiente, salute Viadana Coordinamento contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre

fonte Gazzetta di Mantova

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