sabato 27 giugno 2015

rifiuti provincia di Latina è veramente tutto sistemato come dice la regione Lazio?

Il giorno 27/06/2015 alle ore 16:07:01 (+0200) il messaggio con Oggetto
"rifiuti provincia di Latina è veramente tutto sistemato come dice la regione Lazio?" è stato inviato 
e indirizzato a:
sezione.latina@arpalazio.legalmailpa.it
direzionegenerale@ausl.latina.it
direzionesanitaria@ausl.latina.it
pastorale@diocesi.latina.it
prot.procura.latina@giustiziacert.it
segreteria.sindaco@pec.comune.latina.it
servizio.ambiente@pec.comune.latina.it
urp@pec.corpoforestale.it
nicolettavalle@provincia.latina.it
urp@provincia.latina.it
VIcommissione-cons@regione.lazio.it
ftosini@regione.lazio.it
gpernarella@regione.lazio.it
mtoccacieli@regione.lazio.it
urp@regione.lazio.it
glibralato@yahoo.it
Il messaggio originale è incluso in allegato, per aprirlo cliccare sul file "postacert.eml" (nella webmail o in alcuni client di posta l'allegato potrebbe avere come nome l'oggetto del messaggio originale).
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L'identificativo univoco di questo messaggio è:opec275.20150627160701.08712.08.1.18@pec.aruba.it


Il 26 maggio c'è stata in regione Lazio un'audizione sul tema dei rifiuti a Borgo Montello, Latina dove il comitato dei cittadini ha avanzato critiche, perplessità e richiesto dei chiarimenti che dopo un mese non arrivano. In particolare: 1) la fideiussione rilasciata (stando alle notizie degli organi di informazione) non è conforme alle indicazioni della Banca d'Italia, è stata emessa da una società che ha cambiato ragione sociale (prima dell'emissione della fideiussione), ha cambiato sede e non risulta adempiente per l'escussione delle polizze. Si rischia un caso simile a quello della centrale a biogas di Borgo Bainsizza, con la società (che non era nell'elenco di quella che poteva emettere fideiussioni), fallita, senza copertura finanziaria e a rischio sospensione dell'impianto in seguito alla diffida della provincia di Latina? 2) nei tavoli tecnici del 12 gennaio e del 24 aprile 2015 sono stati avanzati dubbi sulla bonifica che doveva in essere in atto nella discarica da parte della provincia di Latina che avrebbe inviato una relazione in Procura. 3) la variante urbanistica, altra condizione imposta dalla regione Lazio il 25/6/2014 per rilasciare l'AIA alla società Ecoambiente, non ha concluso il suo iter e siamo in fase di norme di salvaguardia che non sono conformi all'AIA rilasciata ad Ecoambiente il 12/2/2015. 4) la proprietà, la disponibilità, la titolarità del nuovo distinto invaso (particella 299 del foglio 21) oggetto del rilascio dell'AIA non è di proprietà della società Ecoambiente (falso quanto attestato nell'AIA 2009), è stata sequestrata dal GICO della GDF per la procura di Roma il 29/1/2015 e nel procedimento AIA a tal proposito viene dichiarato il falso. Inoltre essendo, precedentemente, nella disponibilità della società Ecoambiente per un contratto di locazione di fatto nullo in seguito all'annullamento del titolo di proprietà del locatore, nullo anche il contratto di locazione della società Ecoambiente. 5) condizioni disumane non compatibili con le emissioni odorigene moleste (polveri e chissà cosa altro oltre all'inquinamento delle falde), quasi giornaliere in tutto il periodo da primavera all'autunno, anche a causa dell'illegittima autorizzazione della discarica a distanza inferiore dalla norma per le case, c'era stato l'impegno di alcuni esponenti della maggioranza della regione Lazio affinchè venissero risarciti gli abitanti danneggiati da 40 anni di servitù, ma nessun atto è stato compiuto in questo senso. 6) secondo il CTU del Tribunale di Latina, il monitoraggio (sospeso nel 2013) dell'Arpalazio dell'inquinamento delle falde non sarebbe avvenuto secondo il progetto approvato e secondo le norme di buona tecnica. Motivi gravi che hanno indotto la regione Lazio a costituirsi parte civile per l'inquinamento delle falde.
In merito invece alla nota della regione Lazio secondo la quale sarebbe stata superata l'emergenza in provincia di Latina e che sarebbe stata attuata la raccolta differenziata nella provincia pontina è un'affermazione di fantasia che non fa ridere nessuno e che non corrisponde alle prime pagine dei giornali locali. Chi avesse un po' di contatto con la realtà saprebbe che proprio la gestione del ciclo dei rifiuti (e l'azienda Latina ambiente partecipata dal comune di Latina per il 51%) è stata uno dei motivi che ha fatto sfiduciare il sindaco di Latina. È anche il più grosso problema per il Commissario comunale il prefetto Barbato che ne ha fatto dichiarare come un caso disperato. La stessa discarica di Borgo Montello avrebbe poi un'autonomia di pochi giorni, secondo le notizie ufficiali, che imporrebbe il conferimento fuori provincia, probabilmente in altre discariche già con grossi problemi. 

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