Scalco: Il biogas è un composto niente affatto pulito
Riceviamo e pubblichiamo
All’idea di una centrale biogas nel territorio incontaminato della Chiesola, a pochi passi dal centro cittadino di Latina, ha scatenato l’ira dei cittadini, veri agricoltori, contribuenti, consumatori, che residenti nelle vicinanze del luogo dove andrà ad insediarsi la nuova centrale, hanno già in animo di serrare le fila ed alzare le barricate a tutela del sacrosanto diritto di DIRE NO. Un diritto legato alla tutela della salute, alla tutela di un ambiente che in molti in quelle zone hanno contribuito con il sudore a sottrarre alla palude, figli dei bonificatori pontini che hanno dato la propria vita per quella terra che per loro vuol dire fatica e sacrificio. Come amministratore, come cittadino non posso che condividere le loro preoccupazioni al pari di quella dei cittadini di Maenza, di vedere calpestati i propri diritti fondamentali. Come loro infatti nutro forte scetticismo verso queste centrali, che pure all’insegna di una visione bio, presentano non pochi rischi di inquinamenti di altra e diversa natura gravemente impattanti sull’ambiente e sulla qualità della vita quotidiana delle persone. E’ noto infatti che la realizzazione di impianti nei pressi degli abitati determina la presenza ampiamente riscontrata di odori sgradevoli e costanti, cui seguono non di rado problemi connessi all’inquinamento visivo ed acustico, con alti rischi per il posizionamento degli stoccaggi di biomasse di inquinamento anche dell’acqua. Gli impianti a causa del trasporto della massa, mangimi, foraggi e deiezioni, della produzione di biogas e della sua combustione, immettono in un ambiente molto localizzato ed in tempi brevi CO2 in alte concentrazioni. In soldoni il biogas è un composto niente affatto pulito, per questo ritengo che le amministrazioni locali competenti, tra le quali la Provincia, non possano abbandonare il ruolo principe di controllo e verifica della compatibilità di interessi e diritti parimenti irrinunciabili, che meritano di essere tutelati e salvaguardati. Solleciterò la commissione provinciale competente ad approfondire la questione e soprattutto a promuovere degli un esame a che chiarisca se le mie, come quelle dei residenti della Chiesuola, sono preoccupazioni fondate. E soprattutto che siano operato un controbilanciamento degli interessi in gioco Del resto è chiaro a tutti quanto queste centrali stiano divenendo un grande bussiness, quanto spuntino ormai come funghi, agevolati da una normativa che le favorisce. La prolificazione di centrali biogas, fonti di energetiche rinnovabili (Direttiva 2001/77/CE del 27 settembre 2001) hanno infatti la strada spianata. I procedimenti autorizzativi sono stati semplificati, unificati, velocizzati in nome dei vantaggi ambientali, sociali e economici, insomma una “utilità sociale”, come stabilisce l’art. 12 D. Lgs. 387/03 che dispone che: "Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti sono opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti". Ma credo fortemente che non è tutto oro quel che luccica! Ed i cittadini hanno ragione a preoccuparsene! Consigliere provinciale Renzo Scalco http://www.latinanotizie.it/articolo.php?id=32554
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