lunedì 3 marzo 2014

Minacciato di morte perché documenta scempi del biogas BIOGAS = DELITTO AMBIENTALE E AGRONOMICO MA ANCHE IMBARBARIMENTO SOCIALE

Minacciato in provincia di Cremona un attivista no biogas che ha documento il bestiale smaltimento del digestato  che trasforma i campi in discariche
(01.04.14) A Sergnano (Cremona) il comitato NO GASARAN che combatte lo stoccaggio di gas naturale nel sottosuolo del paese, ma anche le centrali a biogas ( una sorge esattamente al limite dell'impianto di stoccaggio, così tanto per aumentare la sicurezza in caso di qualche scoppio).
Un attivista del Comitato nei giorni scorsi ha documentato gli scempi dei biogassisti, ampiamente attestati dalle foto che presentiamo e che si commentano ampiamente da sole mostrando i sistemi con i quali i biogassisti smaltiscono il loro "prezioso ammendante": botti che transitano di notte in paese (così anche se si sporcano le strade alleggerendo un po' il carico non c'è nessuno che può cogliere in flagrante...). Carri-vasconi che collegando lunghe tubazioni disperdono il digestato. Quelli che dovrebbero essere dei campi allagati dal digestato. 
Enrico Duranti, del comitato No gasaran ha sporto denuncia per essere stato fatto segno di  pesanti minacce come riferisce pubblicamente sul suo profilo Facebook"Se ti vediamo da solo ancora in quei posti ti trovano sotto sette metri di terra" gli avrebbero detto.
 La Regione Lombardia è tra quelle interessate alla corsa al biogas è l'unica a non aver mai redatto delle linee giuda sulle "aree inidonee" e qualche giorno fa l'assessore Fava ha ribadito che - a differenza dell'Emilia lui non ci pensa lontanamente a vietare i digestati nelle aree mantovane del Parmigiano Reggiano.Quanto all'atteggiamento delle istituzioni (sindaci, Arpa, Provincia, Asl) sui palesi fenomeni di "smaltimento improprio" dei digestati è palese che si comportino cosi:

Ovviamente nelle ovattate stanze delle DG regionali del "biogas reale" fanno finta di non sapere niente. Loro prendono per buoni i risultati di ricerche da loro finanzate a gruppi che fanno allo stesso tempo consulenza alle società del biogas. Vale il dogma che  "il digestato è un ottimo ammendante e il biogas riduce gli impatti ambientali".  

Nei palazzi del potere regionale, dove non sanno più cosa escogitare per facilitare i biogassisti e stendere tappeti rossi al Consorzio Italiano Biogas, forse dovrebbero però cominciare a riflettere sulla gravità ambientale e sociale delle conseguenze della "corsa al biogas". Se lo faranno non sarà per scrupoli di coscienza ma per il timore di dover rispondere nei tribunali (se ci sarà mai un qualche magistrato che avrà il coraggio di affrontare lo scabroso argomento che chiama in causa pezzi troppo importati dell'establishment politico ed economico). Sinora in Lombardia lo scandalo biogas non è scoppiato perché gli interessi in gioco sono molto più forti rispetto alle Marche e "si tengono". Ma la vicenda delle Marche (40 centrali contro le 400 lombarde) con uno scandalo che squassa la Regione e vede imputati nelle inchieste dirigenti regionali sospettati di collusione e abusi vari dovrebbe pure mettere un po' di paura a qualcuno.
http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2014/03/documenta-gli-scempi-dei-biogassisti-e.html














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