sabato 10 agosto 2013
Roma, la discarica non basta: corsa contro il tempo per i rifiuti all'estero
La scelta è stata fatta. Ed è sostenuta da Comune, Regione e Governo: discarica alla Falcognana, sull’Ardeatina, dove già esiste un impianto per rifiuti pericolosi. Tutto risolto? Roma non andrà in emergenza? No, non è così semplice. Anzi, la corsa contro il tempo per evitare che il primo ottobre Roma abbia i rifiuti per strada è cominciata solo ora.
CINQUANTA GIORNI
«È improbabile che per quel giorno la nuova discarica sia già pronta», dice l’assessore all’Ambiente del Comune, Estella Marino. Ieri il sindaco ha ribadito che bisogna portare una parte degli scarti che escono dagli impianti di trattamento fuori dal Lazio. E si punta a farlo anche quando la Falcognana sarà in funzione, proprio per ridurre il peso sulla discarica. Ma il primo ottobre, con la chiusura di Malagrotta e la nuova discarica non ancora aperta, il trasporto fuori regione non sarà un’opzione, ma l’unica soluzione.
E per quel giorno sarà stata organizzata la complessa operazione di trasferimento dei rifiuti? Estella Marino: «Resterò in ufficio ogni giorno per seguire questa procedura. L’Ama ha pubblicato il bando per la gara europea, ma ci sono tempi procedurali da rispettare. Per questo, per i primi mesi, Ama ricorrerà a una gara ad inviti». Già in un’occasione andò deserta. «Vero, ma dipende da come si preparano le gare - replica l’assessore Marino - Dobbiamo farcela, non ci sono alternative: Malagrotta non sarà prorogata».
Intanto, Goffredo Sottile, commissario per l’emergenza rifiuti, dovrà trattare con la società proprietaria della discarica della Falcognana, la Ecofer, per siglare un contratto di utilizzo della discarica. Per ora è stato deciso che non si ricorrerà all’esproprio: in questo modo si velocizzano i tempi. Ieri ministro, sindaco e governatore hanno difeso le ragioni della scelta.
L’APPELLO
Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando: «Abbiamo precisato che deve essere una discarica esclusivamente di servizio perché ci sono le condizioni per ridurre il fabbisogno nel corso dei prossimi mesi con la differenziata e anche con rapporti con le altre regioni». Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti: «A Falcognana non verrà interrato neanche un grammo di rifiuti tal-quale e quindi è privo di fondamento il rischio evocato di una nuova Malagrotta. Malagrotta chiude e non aprirà più un’altra megadiscarica come quella.
Grazie all’aumento della qualità e della quantità della raccolta differenziata, che costituisce l’ossatura del Patto per Roma, diminuirà progressivamente anche il volume dei materiali trattati. Falcognana è aperta dal 2006 e quindi già oggi accoglie materiali speciali e potrebbe anche smaltire rifiuti pericolosi: siamo casomai in presenza di una diminuzione dell’impatto ambientale e non di un suo aumento. Per la viabilità il Comune sta studiando un’alternativa che non aumenterà l’impatto sulla via Ardeatina in prossimità del Divino Amore che dista oltre tre chilometri. Il sindaco Ignazio Marino ha pubblicato una lettera-appello ai romani sul sito del Comune: «Malagrotta chiuderà il 30 settembre e questa è una buona notizia per i romani». Ancora: «Il modo migliore per ridurre al minimo le discariche resta la differenziata. Raccolta che le istituzioni si impegnano a incrementare e a rendere più funzionale. Però ci serve l’aiuto dei cittadini».
Sabato 10 Agosto 2013 - 10:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA di Marco Evangelisti http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/roma_discarica_falcognana_rifiuti_estero/notizie/313916.shtml
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