lunedì 3 settembre 2012
richiesta informazioni moria dei pesci lago di Paola, Sabaudia
Al Parco Nazionale del Circeo
Al Ministero dell'Ambiente
Alla Regione Lazio
Alla Provincia di Latina
Al comune di Sabaudia
All'Arpa Lazio sezione di Latina
Alla Asl di Latina
Al gruppo regionale dei verdi
Il Messaggero di oggi riporta dell'ennesimo fenomeno di acque
maleodoranti e di pesci morti nel lago di Paola nel comune di
Sabaudia, all'interno del Parco Nazionale del Circeo.
L'acqua viene descritta di colore giallastro, con odore nauseabondo,
che sanno di zolfo. Si parla di pesci che stanno morendo e altri in
stato di decomposizione, mentre gli abitanti del lago devono tenere le
finestre chiuse per via della puzza. Gli atleti di canoa e canottaggio
hanno dovuto sospendere gli allenamenti. Pare manchino ossigeno e
adeguato ricambio di aria. Episodi analoghi lo scorso fine settembre
di cui si riporta la richiesta del sindaco di Sabaudia a Ministero
dell'ambiente e della Regione Lazio,
Essendo un fenomeno che si ripete non si può parlare di casualità o di
evento accidentale. Va studiato e vanno prese le contromisure. Si
chiede pertanto la copia delle analisi effettuate le scorso anno e
negli altri episodi gravissimi come quello attualmente in atto nonchè
di conoscere quali iniziative saranno prese per evitare il ripetersi
di questo fenomeno purtroppo prevedibile perchè ripetitivo.
Ringraziando dell'attenzione si inviano distinti saluti
Pontinia Ecologia e Territorio Giorgio Libralato
articolo del 22 settembre 2011
http://www.dimmidipiu.com/cronaca-latina/8283-sabaudia-moria-di-pesci-il-sindaco-scrive-a-ministero-e-regione.html
Moria di pesci nel lago, il sindaco di Sabaudia scrive a ministero e Regione.
"In qualità di Sindaco di Sabaudia, area centrale, per estensione ed
importanza, del Parco Nazionale del Circeo, ritengo doveroso
rappresentare alla Sua attenzione la situazione relativa al Lago di
Sabaudia, allo scopo di concorrere a promuovere l’elaborazione, in
forma concertata tra le diverse Amministrazioni competenti, di
soluzioni ad ampio respiro, utili a consentire la migliore tutela dei
valori naturalistici e ambientali del pregiato contesto lacustre.
Come certamente noto, il lago risulta soggetto, con cadenza piuttosto
sistematica negli ultimi decenni, a fenomeni temporanei di anossia, di
maggiore o minore intensità, in funzione essenzialmente della
variazione delle temperature, delle sedimentazioni fondali e di
fenomeni eutrofici.
Nel corso degli ultimi giorni, a causa di forti movimenti ventosi
verificatisi tra il 19/09 e il 20/09 c.m., si è verificata una moria
di pesce di una certa rilevanza. Il fenomeno, come detto, non è nuovo:
sulla base delle pregresse esperienze - fatte salve eventuali diverse
risultanze delle indagini in atto da parte degli competenti Organi di
accertamento - lo stesso è riconducibile al concorso della prolungata
assenza di piogge e di alte temperature estive, con la conseguente
formazione di anossie negli strati inferiori dello specchio acqueo
che, portate verso la superficie dal movimento ventoso, insieme ai
materiali fondali superficiali entrati in sospensione per il
repentino, temporaneo abbassamento della temperatura, avrebbero
determinato condizioni critiche per la fauna ittica.
Vi è quindi la necessità che le Amministrazioni a competenza
competente – per territorio o per materia – concorrano ad individuare
soluzioni ed intese, amministrative e tecniche, per garantire la
migliore possibile tutela del patrimonio floristico e faunistico
lacuale.
Certamente sarebbe disdicevole continuare a non intervenire: il danno
ambientale può diventare insostenibile, non soltanto per lo stato di
eutrofizzazione del lago, ma delle conseguenze al contorno.
Ciò detto, prescindendo in questa sede dall'aspetto non secondario,
della effettiva proprietà delle acque (precisata dall’art. 144 del
vigente Codice dell’ambiente e confermata da una sentenza del
Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dell’8 marzo 2011) e,
quindi, della competenza gestionale primaria, sembra evidente che
sussiste un problema concreto, con caratteri ricorrenti. A tal
proposito si rende indispensabile la formazione di un tavolo di
confronto tra le Amministrazioni coinvolte a diverso titolo, per la
individuazione degli interventi di contrasto e la definizione delle
intese amministrative sottese.
E' evidente- prosegue Lucci - in ragione della estensione della
risorsa lacuale sabaudiana e della entità assai vasta degli interventi
di contrasto, che il problema non può certo essere rimesso alla sola
Amministrazione locale, che lavora con risorse sempre più esigue – o
ai poteri di ordinanza del Sindaco.
Il Comune, in qualità di Ente di riferimento e rappresentanza della
Comunità locale, sente in questa fase il compito di sollevare il
problema e rappresentarlo presso le sedi competenti – in primis
naturalmente la massima Autorità in sede di Governo Centrale.
Ciò allo scopo di promuovere idonee misure di salvaguardia delle
risorse naturalistiche ed ambientali, di pregio unanimemente
riconosciuto, che impreziosiscono il contesto del sistema lacuale
sabaudiano, tra i più apprezzati in sede nazionale e non.
Questo lago, in passato assunto spesso alle cronache nazionali e per
il quale si sono immaginati chissà quali interessi celati, suscitando
le ire di tanti, oggi ha bisogno di un aiuto concreto, oggi ha
necessità di essere considerato davvero una preziosità a cui non si
può rinunciare.
Come Sindaco non posso non amplificare il grido di allarme che viene
da più parti e trasmettere a Voi la nostra preoccupazione per la
salute di questo importante bacino".
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