domenica 30 settembre 2012

Pontinia, Tombolillo e la Trasco su Report a Rai 3

Riparte stasera la più temuta delle trasmissioni da delinquenti, amministratori di società, politici corrotti e incapaci. Per il Lazio ci dovrebbe essere un servizio anche su Romolo del Balzo e i suoi guai giudiziari. Parlerà anche di Pontinia della condanna della corte dei conti per il caso Trasco a Tombolillo e altri amministratori. Tra tutti i casi quello di Pontinia è sicuramente assurdo. Abbiamo avuto (caso unico nel mondo) un'amministrazione di destra che ha dichiarato un dissesto rivelatosi inesistente (secondo il ministero dell'Interno, la Corte dei Conti e 2 sentenze del Tar) motivato da errori ripetuti per incapacità o dolo (secondo il Consiglio di Stato) che comunque ha bloccato e condizionato l'attività amministrativa dal 2004 fino al 2011 creando danni evidenti a cittadini, aziende e amministrazione. Eppure hanno condannato amministratori senza aver dimostrato che abbiano intascato danaro o avuto vantaggi. Addirittura per una scelta che politicamente si è rivelata perdente consegnando il comune alla destra dopo 8 anni e mezzo di amministrazione. E quindi il dissesto, ma anche la Sep, la centrale a biomasse, l'inceneritore, la turbogas, acqualatina. Stasera a Pontinia alle 21.30 tutti su Rai 3, puntata imperdibile
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-53343a65-1a2a-41f2-8bf1-d9eb65b7c8b5.html

Autori: Bernardo Iovene
Stagioni: 2013
Argomenti: Società 
Sono 13 anni che il Consiglio d’Europa chiede invano all’Italia di recepire e ratificare la Convenzione Civile e Penale di Strasburgo sulla corruzione. Secondo la Corte dei Conti, il costo della corruzione per il nostro Paese è di 60 miliardi l'anno. Una cifra impressionante, ma ci siamo mossi solo dopo l’ennesimo scandalo sui finanziamenti per la ricostruzione post terremoto de L’Aquila, quello che ha coinvolto la famigerata cricca, perché nelle Commissioni del Parlamento si discutesse per la prima volta un disegno di legge contro la corruzione nella PA.
Un cammino faticoso che dovrà fare i conti con i fantasmi di Tangentopoli che si aggirano ancora tra gli scranni e con la diffidenza verso la magistratura che rischia di ostacolare una legge che in un paese normale si approverebbe senza pensarci troppo con voto unanime. Ma il nostro Parlamento, per come è composto, è in grado di approvare una legge che consenta una lotta seria alla corruzione nella Pubblica Amministrazione, visto che molti dovranno in sostanza decidere sulla propria sorte? Tra Deputati e Senatori a oggi si conta un numero rilevante di indagati e condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione, corruzione, concussione, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito, associazione per delinquere e favoreggiamento alla mafia. Per molti, si è toccato il punto più basso della storia della Repubblica. Dal 1994 ad oggi solo la Giunta delle Autorizzazioni della Camera ha analizzato 500 casi di procedimenti giudiziari. Solo nell’ultima legislatura per la prima volta un Deputato e un Senatore sono finiti in carcere per reati non di sangue.
L’inchiesta ricostruirà, tra gli altri casi, come la Giunta si è comportata nelle vicende De Gregorio, Tedesco, Lusi, Nespoli, Margiotta, Cosentino, Papa. Bernardo Iovene ha inoltre intervistato il Presidente Vizzini e vari parlamentari che sono alle prese con problemi giudiziari di varia natura come Landolfi, Brancher, Farina, Grillo e Del Pennino.

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