martedì 17 luglio 2012

Pontinia allevatori in ginocchio la denuncia di Ramati per costi quadruplicati

PONTINIA, LA DENUNCIA DI RAMATI: I COSTI DI PRODUZIONE QUADRUPLICATI Allevatori in ginocchio Prezzo del latte bovino «congelato» alle tariffe del 2001 PREZZO del latte fermo al 2001: allevatori di Pontinia esasperati. Tutti i prodotti alimentari aumentano di prezzo, ad eccezione del latte bovino che oggi ai produttori viene pagato meno di 40 centesimi al litro, un prezzo del tutto inadeguato che risale al 2001 e che, in questi giorni, è stato ulteriormente ribassato del 2,4% dalle industrie casearie del Nord Italia. A Pontinia, a denunciuare tale anomalia, sono stati Maurizio Ramati della Coldiretti e Argeo Perfili della Cia. I due rivestono anche il ruolo di consiglieri comunali ed entrambi hanno definito vergognoso l'accordo siglato dagli industriali del Nord che unilateralmente hanno deciso di ribassare del 2,4% il precedente prezzo, nonostante le proteste della controparte. Tanto Ramati quanto Perfili sottolineano che dal 2001 ad oggi i costi di produzione sono saliti senza soluzione, ad iniziare dai fertilizzanti (aumentati di 4 volte) e i carburanti il cui aumento è sotto gli occhi di tutti. Il 13 luglio scorso la questione è stata discussa a Roma, presenti i dirigenti delle Organizzazioni Sindacali e di Prodotto, compreso il Sindaco Alemanno, in rappresentanza della Cemtrale del Latte, gestita prima dalla Parmalat ed oggi dalla francese Lasctalis con la quale il Comune di Roma ha in atto una trattativa sulla durata del contratto e sul prezzo del latte che preveda, tra l'altro, la restituzione di 2,5 centesimi al litro agli agricoltori. Nella riunione, Coldiretti, Cia e Confragricoltura, hanno ribadito il diritto degli allevatori ad un reddito soddisfacente per poter sopravvive alla crisi economica e per evitare il fallimento delle 50mila aziende agricole del nostro Paese. Antonella Subiaco Latina Oggi 16 luglio 2012

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