mercoledì 18 luglio 2012
discarica di Borgo Montello fusti tossici, radioattivi, citati dal Corriere della Sera
DOPO LE RIVELAZIONI DEI PENTITI CASALESI
Borgo Montello: via agli scavi
per trovare e rimuovere i fusti tossici
L'annuncio in Commissione sicurezza: in agosto lavori in discarica a Latina. Processo per inquinamento delle falde
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_luglio_18/latina-discarica-borgo-montello-2011061401805.shtml
Veduta aerea della discarica di Borgo Montello (dal blog Pontinia ecologia e territorio)
ROMA - Falde acquifere inquinate e possibili rifiuti radioattivi interrati. E' quest'ultima la più inquietante tra le novità sulla discarica di Borgo Montello (Latina) emerse nell'audizione presso la Commissione regionale sicurezza integrazione sociale lotta alla criminalità presieduta da Filiberto Zaratti. Presenti i vertici di Arpa Lazio, l'assessore all'ambiente del comune di Latina Fabrizio Cirilli e l'ex direttore della discarica, Achille Cester.
PERICOLO RADIOATTIVO - Da Cester le dichiarazioni più pesanti, come ricorda Zaratti: «Dalle dichiarazioni rese in commissione dall’ex direttore della discarica sono emersi fatti inquietanti. Fino alla chiusura del sito "S zero" vi è stata infatti una gestione lassista e poco trasparente che potrebbe aver permesso di interrare rifiuti tossici, industriali, ma anche radioisotopi». Ne aveva già parlato per primo Corriere.it nel giugno 2010 e lo scorso marzo il blog Pontinia ecologia e territorio aveva pubblicato una foto aerea che mostrava liquami accanto ai rifiuti, paventando il rischio si trattasse di percolato. «C’è poi lo studio dell’Arpa, del dottor Marchetti (da sempre in prima linea come consulente delle procure antimafia campane) che ha evidenziato con certezza la presenza di metalli pesanti e l’inquinamento delle falde acquifere di Borgo Sabotino».
La discarica di Borgo Montello (foto dal web)
SCAVI PER I FUSTI - Gli scavi per la ricerca dei fusti tossici nell'invaso denominato «S zero» partiranno nel mese di agosto, ma a questo punto ci si attende di trovarvi di tutto in quell'area. «Dare il via agli scavi - dice Zaratti - è il primo atto che restituisce credibilità alle istituzioni e dà speranza ai cittadini affinché si faccia luce su una vicenda al centro di molti misteri. Basti ricordare le dichiarazioni di pentiti del Casalesi che hanno riferito con dovizia di particolari il business dello smaltimento di rifiuti nella provincia pontina».
DANNI PERMANENTI - «Ma durante l’audizione è emersa anche la possibilità che eventuali rifiuti tossici possano essere stati sversati in aree limitrofe al sito S zero - aggiunge Zaratti - considerando che fino al 1994 la discarica è stata uno dei pochi siti Italia autorizzati a smaltire rifiuti industriali». L'ex responsabile della discarica ha inoltre ribadito la pericolosità della situazione: «Se smaltimenti illeciti ci sono stati, i danni sono oramai incancellabili, nel senso che a distanza di così tanti anni quel che di nocivo poteva essere rilasciato nell’ambiente è stato ormai rilasciato».
Gabbiani sulla discarica di Latina a Borgo Montello
ACQUE COMPROMESSE - Cester si è detto favorevole al perseguimento della verità su quanto è accaduto a Borgo Montello da quando, nel 1984, mentre la normativa nazionale stabiliva l’obbligatorietà del corretto smaltimento dei rifiuti industriali, gli interessi criminali fiutavano l’affare dello smaltimento illecito degli stessi. Cester ha ricordato di aver lasciato la direzione della discarica in aperto conflitto con la proprietà. È inoltre opportuno ricordare che è in corso l’udienza preliminare innanzi al Gup di Latina per un procedimento penale sull’eventuale inquinamento delle falde acquifere causato dalla discarica.
SUL BANCO DEGLI ACCUSATI - Per l'inquinamento delle falde, dunque, sono sotto accusa sono Vincenzo Rondoni, Bruno Landi e Nicola Colucci, i primi due rispettivamente presidente del CdA e amministratore delegato di «Ecoambiente», il terzo imprenditore che insieme ai fratelli gestisce larga parte del ciclo dei rifiuti in Italia. Sull'eventuale rinvio a giudizio il gup deciderà nell'udienza fissata al prossimo 8 ottobre 2012, mentre Lagambiente a chiesto alla Regione di costituirsi parte civile nel processo.
PROBLEMA INDIFFERENZIATA - Aggiunge il presidente Zaratti: «Non c’è solo Malagrotta a ingoiare rifiuti indifferenziati. Anche nella discarica di Borgo Montello, un’area di circa 50 ettari ai confini tra Latina e Nettuno, la spazzatura continua ad essere interrata "tal quale", senza i necessari trattamenti previsti dalle leggi europee e italiane. Situazione analoga ad altri siti presenti nella regione». E’ un panorama inquietante quello descritto dal Commissario straordinario dell’Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa Lazio), durante l’audizione in Regione convocata per fare il punto sul tema dei rifiuti tossici nella discarica di Borgo Montello.
Michele Marangon
18 luglio 2012 | 12:44
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