sabato 15 dicembre 2007

la provincia di Latina come l’Italia la politica del trasporto al contrario

Lo sciopero dei TIR, per chi ancora non l’aveva notato, ha messo in risalto ancora una volta l’arretratezza culturale, politica ed amministrativa del trasporto fondato sulla gomma, quindi sull’inquinamento, sugli incidenti, sull’insicurezza, sul petrolio e sul ricatto.
Alcuni fatti evidenti dimostrano, ancora una volta, se ce ne era bisogno, della mancanza di un progetto, quindi della politica provinciale e di un’idea chiara sul trasporto, quindi dell’economia e sociale.
Non può essere che ogni giorno o mese o anno qualcuno annunci un progetto che poi non si realizzerà, dalle Terme, all’intermodale, al parcheggio sotterraneo della piazza del popolo, alla marina di Latina, dal corridoio tirrenico, all’autostrada, dal tram chiamato metroleggera, dagli inceneritori di Borgo Montello e Mazzocchio, alle turbogas di Borgo Sabotino, di Aprilia e Pontinia, dalla centrale a biomasse di Mazzocchio ai porti di Borgo Sabotino, San Felice, Terracina, Gaeta, Formia, dall’aeroporto di Latina Scalo a quello di Mazzocchio.
Ogni scusa è buona per parlare di provincia isolata, di mancanza di infrastrutture, di impedimento allo sviluppo e all’economia.
E’ chiaro che manca un progetto unitario ed un’idea condivisa, altrimenti non si progetterebbero, con conseguente spreco di finanziamenti, risorse, mezzi, uomini progetti in contrasto l’uno con l’altro oppure superati dall’ennesimo canto di sirena.
Altrettanto è evidente che se una provincia non riesce a realizzare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, ad adeguare la segnaletica, a mettere in sicurezza le strade esistenti con ponti e opere d’arte, con rotatoria e sovrappassi, come può pensare di gestire grandi opere?
Considerato che sono spariti i 1.111 milioni di euro previsti dal Cipe nel 2001 per la messa in sicurezza di Appia e Pontina, che viene spostato sempre più in là l’apertura dei cantieri di un’ipotetica autostrada, che la Frosinone – Mare è terminata dopo 30 anni quando non era più in regola con la normativa stradale di sicurezza, che la nuova SS 156 è iniziata da un decennio e ancora non si conosce il progetto (e quindi la data di consegna sicuramente oltre il 2013) definitivo,
visto che per il raddoppio della Bassianese così come per il tratto della 156 tra la stessa Bassianese e il Piccarello si sono persi gli oltre 10 milioni di euro di finanziamento pubblico perché il comune di Latina non è riuscito ad esprimere un parere in merito, chi può dare credibilità a questo territorio?
Quando 3 anni fa abbiamo contestato in 10 mila persone il progetto del corridoio tirrenico dicevamo, tra l’altro, che non c’erano i soldi, che non era l’autostrada che risolveva il problema dei trasporti (così come lo dice la stessa CE), affermavano che se si fossero iniziati i lavori sarebbero rimasti per anni cumuli di cemento e ferro, perché i soldi non c’erano e non ci sono.
E non lo dicono romantici ambientalisti, non l’ordine dei medici che ricorda il numero spaventoso di morti e malattie gravi dovuti al folle inquinamento atmosferico, non l’associazione dei familiari delle vittime che chiedono interventi anche banali per prevenire tragedie e lutti, lo afferma nel suo sito il Ministero delle Infrastrutture, così come lo scriveva il sito delle grandi opere ai tempi delle lavagne e dei gessi colorati.
Pontinia 15 dicembre 2007 Ecologia e Territorio Giorgio Libralato http://www.pontiniaecologia.blogspot.com

Proteste TIR, WWF: "L'Italia, una Repubblica fondata sulla gomma"
13/12/2007 - All’indomani dell’accordo con gli autotrasportatori il WWF invita il Governo ad una riflessione sulle politiche di gestione del settore trasporti e infrastrutture per leggere tutto http://beta.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=14454&parent=1979&content=1

Nessun commento: