tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/24/open-to-meraviglia-ecco-di-chi-e-la-colpa/7140662/?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1682363300
dall'articolo di Pierluigi Giordano Cardone: "Il dominio non registrato, le immagini della Venere di Botticelli prese dai cataloghi gratuiti in Rete, alcuni frame del video di accompagnamento (di una cantina slovena) acquistati da una piattaforma stock. E ancora: le foto a bassa risoluzione da whatsapp messe online senza essere rinominate, le traduzioni talquali dall’italiano al tedesco, con il risultato comico di Camerino che diventa Garderobe e Prato Rasen. Al netto del contenuto e dei costi, la campagna pubblicitaria Open to Meraviglia del ministero del Turismo sta regalando ogni giorno strafalcioni tecnici così marchiani da far diventare balneare tutta l’operazione. Ma di chi è la colpa? Chi ha materialmente commesso la sequela di errori? Come è noto, il dicastero guidato da Daniela Santanché si è affidato all’agenzia di pubblicità più importante d’Italia, ovvero la Armando Testa. È possibile che una società di questo livello abbia commesso simili ingenuità? O sono stati i tecnici del ministero? Ilfattoquotidiano.it ha cercato di capirci qualcosa in più: a quanto pare si è trattato di un concorso di colpa."
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