"Quando un audito chiede la secretazione è sempre stata prassi di concederla e fino ad oggi nessun commissario ha sollevato obiezioni in questo senso.
Inoltre è bene precisare che da regolamento non è il Presidente ad acconsentire la secretazione, così come erroneamente riferito da una nota stampa del gruppo M5s, bensi tutta la Commissione". A chiarirlo è Alessandro Bratti, presidente della commissione d'inchiesta sul ciclo dei RIFIUTI, a seguito delle dichiarazioni del M5s sulla secretazione di parte dell'intervento dell'ex Ad Ama Daniele Fortini. "Il segreto, ricordo, serve per tutelare indagini in corso e le fonti di informazioni particolarmente delicate" segnala Bratti. "Rispetto alla vicenda della parte segreta dell'audizione di Daniele Fortini -prosegue- la commissione ha chiesto al diretto interessato il consenso alla declassificazione. Fortini, da parte sua, lo ha negato". "Devo poi ricordare che nei giorni successivi alla pubblicazione su alcuni quotidiani di contenuti riconducibili alla parte segreta dell'audizione che riguardavano lo stesso Vignaroli - spiega Bratti - ho provveduto ad inviare alla Procura di Roma una specifica segnalazione, per quanto di sua competenza". "Ritengo, infine, poco opportuno da parte del vicepresidente onorevole Stefano Vignaroli aver chiesto con insistenza, esponendosi personalmente, la declassifica di quella audizione, avendo lui in corso un contenzioso giuridico con lo stesso Fortini" indica infine il rpesidente della commissione Ecomafie.
(AdnKronos) http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3731-rifiuti-bratti-ecomafie-,-s%C3%AC-commissione-a-secretazione-audizione-fortini.html
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