MILANO (Reuters) - Il Tribunale di Milano ha chiuso oggi il procedimento relativo a una frode fiscale del gruppo Riva per 52 milioni di euro, assolvendo i tre imputati alla luce della riforma fiscale entrata in vigore all'inizio di ottobre.
Il Tribunale, infatti, ha assolto gli imputati "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato".
A chiedere l'assoluzione è stato il pubblico ministero Stefano Civardi davanti ai giudici della prima sezione penale alla luce delle modifiche apportate agli articoli 1, 3 e 4 della legge 74/2000.
In sintesi, la condotta ascritta agli imputati non viene più considerata una infrazione delle norme, ma un abuso di diritto, che per effetto della delega fiscale è passibile di una sanzione amministrativa ma non è più penalmente rilevante.
Questa modifica, dicono fonti giudiziarie, porterà nel futuro immediato alla archiviazione di altre indagini in corso alla procura di Milano nei riguardi di altre società per operazioni tese a pagare meno tasse.
I giudici, prendendo atto delle modifiche della legge, hanno accolto la richiesta della Procura e hanno assolto Mario Turco Liveri, ai tempi responsabile finanziario del Gruppo Riva; Agostino Alberti, componente del cda e responsabile fiscale del gruppo Riva, e Angelo Mormina, per il ruolo avuto in qualità di managing director di Deutsche Bank (filiale di Londra).
Era stato rinviato a giudizio anche Emilio Riva, poi deceduto, in qualità di rappresentante legale e firmatario della dichiarazione fiscale della società consolidante Riva Fire spa, nonché di rappresentante legale e firmatario della dichiarazione fiscale della società consolidata Ilva spa.
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