Grazie
all’esposto di un’associazione ambientalista
la
Procura è riuscita a costruire
un’inchiesta
che ha svelato traffici
illeciti
finora impensabili. Era stato infatti il
sospetto
di alcuni cittadini sulla regolarità delle
operazioni
di pesa dei camion che scaricano i
rifiuti
in discarica, a mettere in moto i sospetti
degli
inquirenti che avevano delegato le indagini
alla
Squadra Mobile. I detective del vicequestore
aggiunto
Tommaso Niglio dopo aver scoperto poi
che
gli autocompattatori venivano pesati due
volte
per gonfiare il volume dei rifiuti conferiti da
Indeco,
hanno passato al setaccio i bilanci della
società.
Così è venuto fuori che il volume di
immondizia
trattata veniva aumentato in maniera
fraudolenta
con l’obiettivo di accrescere le
somme
accantonate per la bonifica post mortem
degli
invasi. Perché i due dati sono direttamente
proporzionali.
Somme, quelle per la chiusura del
ciclo
della discarica, che poi venivano distratte.
La
polizia infatti ha scoperto che 34 milioni erano
stati
indebitamente utilizzati per finanziare una
società
madre della Indeco, ossia la Green Holding,
che
a sua volta girava il denaro a una serie
di
società anonime lussemburghesi.
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IL
QUOTIDIANO - Venerdì 24 Ottobre 2014
Latina
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