COMUNICATO STAMPA
Sulla questione della proprietà del
lago di Paola in questi giorni è stato detto molto, ma il risultato
da punto di vista dell’interesse pubblico, è stato assai scarso.
Va riconosciuto però che è andato direttamente al nodo cruciale
Pietro Piroli, segretario del P.D. di Sabaudia. Siamo in presenza del
Programma di finanziamenti europei 2014 – 2020. Se si migliora in
modo ottimale la gestione del ricambio delle acque a Caterattino, al
massimo si può ottenere la presenza costante di uno strato
ossigenato superficiale di un metro o poco più nel quale si
rifugiano i pesci nelle stagioni calde. Lo stato d’inquinamento del
lago nel suo complesso, fino ai fondali più profondi, è d’origine
organica e deriva dalla decomposizione nel bacino per millenni, di
alghe, erbe palustri, fogliame e detriti di sottobosco delle foreste
convogliati durante le piogge dagli affluenti. Occorre pertanto un
progetto generale di disinquinamento, con metodologie sperimentate
anche in Africa (nei laghi inquinati soltanto dal guano degli
uccelli), che deve essere portato a Bruxelles, quanto prima. Ma i
finanziamenti, come dovemmo constatare venti anni or sono vengono
erogati soltanto se la proprietà del bene è pubblica. In una
nazione normale, fosse soltanto per lo stato di emergenza
igienico-sanitaria, non vi sarebbero problemi al riguardo. Per tale
ragione Piroli chiede la mobilitazione del Consiglio comunale, in
rappresentanza di tutti i cittadini, per chiedere alla Regione di
applicare una legge dello Stato, cioè il vigente codice
dell’Ambiente, il quale all’art. 144 recita: “Tutte le acque
superficiali e sotterranee, ancorche' non estratte dal sottosuolo,
appartengono al demanio dello Stato……………La disciplina degli
usi delle acque e' finalizzata alla loro razionalizzazione, allo
scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse,
di non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità
dell'ambiente, l'agricoltura, la piscicoltura, la fauna e la flora
acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici”
Di fronte a un Consiglio comunale, che si erga in
piena sintonia, a portavoce di tutta la popolazione, con obbiettivo
di così grande momento, riguardante un lago all’interno di un
Parco, considerato sito d’importanza comunitaria, la Regione non
potrà ignorare la legge vigente e sottrarsi al vivo appello; al
contrario dovrebbe considerare un progetto di disinquinamento del
lago di Paola tra le opere prioritarie del Programma comunitario
2014 2020. Un atteggiamento di inerzia da parte della Regione
potrebbe diventare motivo di scandalo nazionale. Pochi anni or sono è
giunta la notizia che la Corte dei Conti, si sarebbe accinta a
sanzionare la Regione Lazio per il fatto che a distanza di anni non
ha proceduto ad approvare una legge che disciplinasse l’uso delle
acque superficiali, sulla base del suddetto art. 144 e
conseguentemente per non essersi messa nelle condizioni di riscuotere
canoni concessori.
Quanto alle sentenze della Suprema Corte di
Cassazione è ovvio che l’Avv. Bazuro citi soltanto quelle che gli
danno ragione, ma questo è un argomento su cui si dovrà tornare.
01/09/2014
Nello Ialongo
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