Il gruppo scout di Borgo Piave “Clan dell’Oasi” della “Agesci”, è stato il cuore pulsante di una manifestazione a cui hanno partecipato anche vari esponenti- tra cui il presidente della sezione di Latina- dell’associazione “Libera”, in prima linea nella lotta contro tutte le mafie e a favore della legalità. La manifestazione si è svolta alle 18 della scorsa domenica all’ombra delle alte colonne dell’intendenza di finanza, in centro a Latina, e hanno partecipato, inoltre, Giorgio Libralato ed esperti tra cui geologi e residenti di via Monfalcone, che più drammaticamente di altri, hanno dovuto subire le conseguenze della vicinanza con la discarica di Borgo Montello.
La manifestazione non ha avuto solo i toni di un convegno, in cui si sono spiegate in maniera esaustive alcune delle tematiche più complesse del problema, ma poneva al pubblico delle domande che sono valide anche ora. Una delle domande del mini-questionario diffuso tra la gente dai giovani scout domandava “conoscete la figura di Don Cesare Boschin?”. Tra gli intervistati ben pochi hanno saputo rispondere alla domanda, e l’anziano parroco ucciso nel 1995, sembra ormai una figura dimenticata dalla maggioranza dei cittadini del capoluogo. Ma la sua storia è invece un nodo importante secondo l’associazione “Libera” che da sempre ritiene che dietro a quel omicidio ci sia l’ombra della criminalità organizzata. Di fatto, si tratta di un caso irrisolto dai molti punti controversi, e comunque la si pensi, la figura di Don Boschin può meritare di tutto meno che l’oblio e l’abbandono della memoria.
A tentare di rinfrescare la mente dei cittadini di Latina, impegnati nelle passeggiate di una assolata domenica pomeriggio, ci hanno pensato i giovani scout e c’è da scommetterci che ci riproveranno. Il gruppo scout era stato presente anche all’open day della Ecoambiente, la società che gestisce una parte della discarica di Borgo Montello. I ragazzi sono stati accompagnati con un pullman in giro per gli invasi e l’amministratore delegato in persona, con il presidente uscente della compagnia e alcuni responsabili dello staff tecnico sono stati solerti di spiegazioni in merito al funzionamento e hanno avuto la possibilità esprimere il loro punto di vista sulla situazione attuale. Questo avveniva qualche settimana fa, e all’uscita dei cancelli, quel giorno, hanno trovato l’agguerrita famiglia Piovesan, con tanto di tenda, con alcuni amici del borgo, che avevano allestito una contro-manifestazione di protesta e di sensibilizzazione, mostrando quanto sia difficile vivere all’ombra della discarica. Alla fine, i ragazzi hanno sentito le due campane, ma il meritorio sforzo comunicativo della Ecoambiente non ha pagato, almeno per questo gruppo di giovani scout, che ha scelto da che parte stare.
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