Non è un bel periodo per i biogassisti. Il TAR del Piemonte ha dato ragione alla provincia di Novara che ha bloccato una centrale per sforamento dei limiti di emissione. Interpretando il parametro (COT) comprensivo del metano nessuna centrale a biogas italiana sarebbe in regola. Vi è poi la "tegola" della sentenza delle Corte Costituzionale del 25 maggio che boccia le norme regionali (Lombardia inclusa) che esentavano arbitrariamente dalla VIA le centrali a biogas (ad essa stato e regioni stanno cercando di mettere una pezza ma sarà difficile evitare contenziosi anche per centrali già autorizzate). In più in questi giorni OMS e IARC hanno ufficializzato che l'inquinamento dell'aria è cancerogeno ed è uscito il rapporto della qualità dell'aria europeo 2013 (dati 2011) che indica la Lombardia al primo posto in Europa per le polveri fini nell'aria. Di più, sulla base delle emissioni di NOx delle centrali a biogas cremonese, il prof. Corti ha denunciato che già oggi esse contribuiscono al 20% delle emissioni totali di questi ossidi precursori di ozono e polveri fini.
Hanno voluto saltare spregiudicatamente sul carro di un business troppo lucroso. Hanno realizzato troppe centrali e troppo grosse, costruite in fretta e in economia. Hanno ascoltato funzionari pubblici, tecnici ed esperti che messa da parte scienza e coscienza , verosimilmente, guidati da suggestioni pecuniarie, hanno spronato nella corsa sfrenata alla proliferazione delle centrali. Hanno fruito di finanziamenti in conto capitale della Regione e di finanziamenti concessi con piacere da quelle Banche che li negano a serie aziende in temporanea difficoltà. Ora pagano gli inevitabili scotti di avidità e arroganza. Ben gli sta.
fonte: http://cremonaweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3103%3Agadesco-sequestrati-centrale-a-biomasse-e-terreni-agricoli-pesantemente-inquinati&catid=84%3Acronaca&Itemid=461
Gadesco, sequestrati centrale a biomasse e terreni agricoli pesantemente inquinati
(19.10.2013) CREMONA - Blitz dei carabinieri del Noe di Brescia, al comando del capitano Alessandro Placidi, dalle prime ore dell’alba di ieri fino a tarda serata, al termine del quale hanno posto sotto sequestro una “centrale a biomasse” ubicata nella provincia di Cremona (a Gadesco Pieve Delmona), appartenente ad una società milanese, ed i terreni di una azienda agricola cremonese compiacente.
L’indagine ha preso le mosse la settimana scorsa quando i carabinieri del Noe a seguito di controlli nell’ambito della tutela della salute e dell’ambiente innescati su segnalazione di alcuni cittadini che si lamentavano per delle esalazioni sospette, avevano scoperto una discarica abusiva a cielo aperto costituita da un’ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi gestita da una società agricola che si era prestata allo stoccaggio abusivo nei propri terreni di scorie prodotte da una centrale a biomasse.
Sin dal primo accesso i sospetti dei militari erano caduti sulle scorie ed i liquidi sparsi sul terreno agricolo confinante e nascosto alla vista dei passanti, che si presentavano di colore nerastro e dall’odore nauseabondo così come segnalato da numerosi cittadini residenti nelle vicinanze della predetta centrale.
Nel prosieguo delle indagini i carabinieri, diretti dall’autorità giudiziaria di Cremona, hanno eseguito ulteriori accertamenti tecnici e campionamenti utili a rilevare l’esatta composizione chimica e le caratteristiche del materiale sospetto di concerto con l’arpa e l’amministrazione provinciale di Cremona.
Sconcertante l’esito delle analisi eseguite dall’arpa di Brescia dalle quali è stata rilevata la positività al parametro del “Cod” (Chemical Oxygen Demand) che rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche, risultato pari a 2.632 mg/l ovvero oltre 26 volte superiore ai limiti previsti dal d.lgs 152/2006 per i reflui industriali sul suolo.
A seguito dell’allarmante risultato delle analisi, è scattato immediatamente il blitz del Noe di Brescia che ha portato alla segnalazione alla procura della Repubblica di Cremona dei 2 soggetti ritenuti responsabili ed al sequestro probatorio della “centrale a biomasse” gestita da una società milanese nonché del terreno di proprietà di un’azienda agricola cremonese, perché contaminato per presenza di scorie e liquidi costituenti rifiuti speciali pericolosi provenienti dall’impianto.
sul posto interveniva il sindaco del comune di Gadesco Pieve Delmona che, constata la gravita’ della situazione, si riservava di emettere nelle prossime ore un ordinanza sindacale a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
- SEGUONO AGGIORNAMENTI http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/10/duro-colpo-al-biogas-sequestrata.html
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