Il governatore del Lazio durante in Consiglio regionale sull'emergenza rifiuti a Roma: "Ci abbiamo messo la faccia per evitare disastri. Il sito di Cerroni che presto chiuderà è una ferita nella storia degli ultimi decenni di Roma. Falcognana non sarà così: smettiamola di agitare paure" http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/09/23/news/rifiuti_zingaretti_basta_megadiscariche_da_regione_10_mln_per_il_parco_a_malagrotta-67089680/
"Basta megadiscariche" e "Mai più Malagrotta" che diventerà un parco e dalla "Regione Lazio arriveranno 10 milioni di euro per piantare gli alberi" perché "noi ci siamo impegnati per evitare il disastro". Concetti scanditi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante il suo discorso in Consiglio regionale sull'emergenza rifiuti a Roma. "Malagrotta è una ferita nella storia degli ultimi decenni di Roma e deve essere sanata voltando totalmente pagina. Dove oggi è insediata la più grande discarica d'Europa potrà sorgere un parco aperto ai cittadini con 300 mila nuovi alberi - ha aggiunto Zingaretti - E la Regione Lazio metterà almeno 10 milioni di euro nel prossimo bilancio per avviare la riforestazione dell'area. Questa realizzazione l'hanno fatta Londra e possiamo farla anche nella nostra capitale. Anche in questo territorio si può aprire una stagione nuova di attenzione all'ambiente e di opportunità sulla base di una nuova gestione del ciclo dei rifiuti. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta perché penso che la politica possa rigenerarsi e affermare la sua funzione di promozione del bene comune e la sua credibilita'".
"Non siamo al giorno zero" in materia di rifiuti, è stato avviato un percorso "chiaro", ha
detto il presidente della Regione Lazio durante il Consiglio regionale straordinario aperto dal presidente dell'Aula, Daniele Leodori, mentre davanti all'ingresso il popolo no-discarica ha organizato un nuovo sit-in per contro la discarica a Falcognana. E proprio sul nuovo impianto, il governatore ha osservato: "Oggi Roma tratta i suoi rifiuti e non conferisce più tal quale e questo è già un risultato storico. Falcognana è una discarica già attiva dal 2006 e sarà usata per uno o due anni: è l'unico sito che offre garanzie per la tutela dei cittadini". Zingaretti ha ricordato che, insieme al commissario all'emergenza rifiuti, Goffredo Sottile "si è stabilito di non utilizzare la via Ardeatina ma via di Porta Medaglia, sulla quale transiteranno solo i camion necessari a trasportare le 300 tonnellate al giorno. Ne passeranno 12 al giorno, in media uno ogni due ore o uno ogni ora se consideriamo l'orario diurno. Non esiste alcun coinvolgimento dell'area del santuario del Divino Amore".
Ancora sulla discarica di Falcognana. "Basta megadiscariche. Ma smettiamola di agitare paure. Non ci sarà mai una nuova Malagrotta. Chi lo dice, dice bugie per cavalcare il populismo. Non si modificherà il progetto degli anni passati nè tantomeno si procederà alla realizzazione di alcuna nuova discarica a Falcognana ma si utilizzerà l'attuale, in funzione da sette anni. Le scelte della nuova amministrazione comunale vanno incontro alle richieste dei cittadini - ha aggiunto il presidente della Regione Lazio - La discarica di Falcognana, con le sue 300 tonnellate al giorno di materiale trattato, grazie anche al bando promosso da Ama, semplicemente aiuterà Roma a superare l'emergenza per avviare finalmente la chiusura della più grande discarica di Europa. Su questo va fatto un discorso di verità e onestà intellettuale. Come potremmo chiedere aiuto ai cittadini di altre regioni se noi per primi non facciamo la nostra parte con una discarica efficiente e sostenibile? Se agitiamo paure sulla presunta pericolosità di materiali che pericolosi non sono, come si puo dire 'mandiamoli fuori?' Dove, sulla luna? Nessun cittadino d'Europa o del mondo a quel punto accetterebbe il nostro dismpegno se si trattasse di materiali pericolosi. Non c'è alcun pericolo per la salute, quello di Falcognana si prefigura come un piccolo sito diservizio e poi c'è l'impegno del Comune di Roma di promuovere attraverso un bando l'esportazione di materiali fuori dai confini della regione". Zingaretti ha poi ribadito che "visto il grado di disaffezione e non fiducia dei cittadini verso le istituzioni, propongo di nuovo la costituzione di un comitato, composto dal Municipio e dei comitati di Falcognana per la verifica della gestione di tutte le fasi del sito. Perché è vero che dobbiamo portare trasparenza per sconfiggere la paura, perché ritengo il confronto e la vigilanza dei cittadini risorse preziose nel miglioramento dell'azione di governo".
La Regione Lazio, ci ha tenuto a ricordare Zingaretti, "si è impegnata per evitare il disastro e chiudere definitivamente la procedura di infrazione europea. Noi ci abbiamo messo la faccia". Il prossimo obiettivo? "E' costruire una nuova gestione rifiuti - ha spiegato - La Regione Lazio farà la sua parte perché questa terra diventi modello al quale guardare per raccolta differenziata e sicurezza degli impianti. Quando si parla di rifiuti il primo nemico da sconfiggere è l'alibi di chi dice cambiare impossibile. Dal modello dei piccoli siti che accolgono solo materiale trattato non si torna indietro. ".
Poi sulla questione dell'assetto societario della Ecofer "e le eventuali infiltrazioni su cui hanno lavorato il prefetto Giuseppe Pecoraro e la Gdf, anche dagli esiti di questa indagine non sono emerse criticità interdittive o ostative, come ribadito in Parlamento con autorevolezza dai ministri Andrea Orlando e Annamaria Cancellieri - ha detto Zingaretti - Abbiamo fornito, come nostro dovere, alla struttura commissariale una lista di tutti gli impianti di smaltimento autorizzati perché è la Regione che autorizza le discariche. Poi, dopo i dovuti approfondimenti, il commissario ha ritenuto di scegliere Falcognana, che ha ritenuto più idonea. Scelta che la Regione ha condiviso. In questi mesi abbiamo raccolto e prestato attenzione alle ragioni di tutti e tentato di produrre una sintesi. Abbiamo ascoltato i cittadini di Roma e del Lazio e quelli della Valle Galeria, e abbiamo ritenuto impensabile realizzare una nuova discarica in quella zona così compromessa dal punto di vista ambientale".
Ad ascoltare il dibattito in aula alla Pisana c'è anche il rettore del santuario del Divino Amore, Ferdinando Altieri. "Sono qui per mantenere viva la speranza dei cittadini sul fatto che la discarica di Falcognana non è indispensabile realizzarla, anzi è dannoso - ha spiegato - Ci sono ancora dei margini, penso che possiamo ancora credere che avvenga un nuovo miracolo della Madonna del Divino Amore in questo senso". Una sicurezza che deriva anche dal fatto che "ho parlato con diverse personalità del mondo politico, per il ruolo che ricopro, e anche la Chiesa è vicina ai cittadini. C'è una sinergia nella lotta contro la discarica". Quanto al dibattito in Consiglio regionale, "se ci fermassimo a questo dovremmo dire che la discarica si fa ma io credo nel fatto che possano prevalere le ragioni del buon senso e che anche chi agisce nel nome di un'ineluttabilità possa rendersi conto che la cosa migliore è sospendere questa decisione".
"Non siamo al giorno zero" in materia di rifiuti, è stato avviato un percorso "chiaro", ha
detto il presidente della Regione Lazio durante il Consiglio regionale straordinario aperto dal presidente dell'Aula, Daniele Leodori, mentre davanti all'ingresso il popolo no-discarica ha organizato un nuovo sit-in per contro la discarica a Falcognana. E proprio sul nuovo impianto, il governatore ha osservato: "Oggi Roma tratta i suoi rifiuti e non conferisce più tal quale e questo è già un risultato storico. Falcognana è una discarica già attiva dal 2006 e sarà usata per uno o due anni: è l'unico sito che offre garanzie per la tutela dei cittadini". Zingaretti ha ricordato che, insieme al commissario all'emergenza rifiuti, Goffredo Sottile "si è stabilito di non utilizzare la via Ardeatina ma via di Porta Medaglia, sulla quale transiteranno solo i camion necessari a trasportare le 300 tonnellate al giorno. Ne passeranno 12 al giorno, in media uno ogni due ore o uno ogni ora se consideriamo l'orario diurno. Non esiste alcun coinvolgimento dell'area del santuario del Divino Amore".
Ancora sulla discarica di Falcognana. "Basta megadiscariche. Ma smettiamola di agitare paure. Non ci sarà mai una nuova Malagrotta. Chi lo dice, dice bugie per cavalcare il populismo. Non si modificherà il progetto degli anni passati nè tantomeno si procederà alla realizzazione di alcuna nuova discarica a Falcognana ma si utilizzerà l'attuale, in funzione da sette anni. Le scelte della nuova amministrazione comunale vanno incontro alle richieste dei cittadini - ha aggiunto il presidente della Regione Lazio - La discarica di Falcognana, con le sue 300 tonnellate al giorno di materiale trattato, grazie anche al bando promosso da Ama, semplicemente aiuterà Roma a superare l'emergenza per avviare finalmente la chiusura della più grande discarica di Europa. Su questo va fatto un discorso di verità e onestà intellettuale. Come potremmo chiedere aiuto ai cittadini di altre regioni se noi per primi non facciamo la nostra parte con una discarica efficiente e sostenibile? Se agitiamo paure sulla presunta pericolosità di materiali che pericolosi non sono, come si puo dire 'mandiamoli fuori?' Dove, sulla luna? Nessun cittadino d'Europa o del mondo a quel punto accetterebbe il nostro dismpegno se si trattasse di materiali pericolosi. Non c'è alcun pericolo per la salute, quello di Falcognana si prefigura come un piccolo sito diservizio e poi c'è l'impegno del Comune di Roma di promuovere attraverso un bando l'esportazione di materiali fuori dai confini della regione". Zingaretti ha poi ribadito che "visto il grado di disaffezione e non fiducia dei cittadini verso le istituzioni, propongo di nuovo la costituzione di un comitato, composto dal Municipio e dei comitati di Falcognana per la verifica della gestione di tutte le fasi del sito. Perché è vero che dobbiamo portare trasparenza per sconfiggere la paura, perché ritengo il confronto e la vigilanza dei cittadini risorse preziose nel miglioramento dell'azione di governo".
La Regione Lazio, ci ha tenuto a ricordare Zingaretti, "si è impegnata per evitare il disastro e chiudere definitivamente la procedura di infrazione europea. Noi ci abbiamo messo la faccia". Il prossimo obiettivo? "E' costruire una nuova gestione rifiuti - ha spiegato - La Regione Lazio farà la sua parte perché questa terra diventi modello al quale guardare per raccolta differenziata e sicurezza degli impianti. Quando si parla di rifiuti il primo nemico da sconfiggere è l'alibi di chi dice cambiare impossibile. Dal modello dei piccoli siti che accolgono solo materiale trattato non si torna indietro. ".
Poi sulla questione dell'assetto societario della Ecofer "e le eventuali infiltrazioni su cui hanno lavorato il prefetto Giuseppe Pecoraro e la Gdf, anche dagli esiti di questa indagine non sono emerse criticità interdittive o ostative, come ribadito in Parlamento con autorevolezza dai ministri Andrea Orlando e Annamaria Cancellieri - ha detto Zingaretti - Abbiamo fornito, come nostro dovere, alla struttura commissariale una lista di tutti gli impianti di smaltimento autorizzati perché è la Regione che autorizza le discariche. Poi, dopo i dovuti approfondimenti, il commissario ha ritenuto di scegliere Falcognana, che ha ritenuto più idonea. Scelta che la Regione ha condiviso. In questi mesi abbiamo raccolto e prestato attenzione alle ragioni di tutti e tentato di produrre una sintesi. Abbiamo ascoltato i cittadini di Roma e del Lazio e quelli della Valle Galeria, e abbiamo ritenuto impensabile realizzare una nuova discarica in quella zona così compromessa dal punto di vista ambientale".
Ad ascoltare il dibattito in aula alla Pisana c'è anche il rettore del santuario del Divino Amore, Ferdinando Altieri. "Sono qui per mantenere viva la speranza dei cittadini sul fatto che la discarica di Falcognana non è indispensabile realizzarla, anzi è dannoso - ha spiegato - Ci sono ancora dei margini, penso che possiamo ancora credere che avvenga un nuovo miracolo della Madonna del Divino Amore in questo senso". Una sicurezza che deriva anche dal fatto che "ho parlato con diverse personalità del mondo politico, per il ruolo che ricopro, e anche la Chiesa è vicina ai cittadini. C'è una sinergia nella lotta contro la discarica". Quanto al dibattito in Consiglio regionale, "se ci fermassimo a questo dovremmo dire che la discarica si fa ma io credo nel fatto che possano prevalere le ragioni del buon senso e che anche chi agisce nel nome di un'ineluttabilità possa rendersi conto che la cosa migliore è sospendere questa decisione".
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