lunedì 23 settembre 2013

Ancora bloccati attivisti Greenpeace in Russia: rischiano fino a 15 anni

Sono in 30: c'è l'italiano Cristian D'Alessandro e sei britannici. Si trovavano a bordo dell'Artic Sunrise per protestare contro l'estrazione del greggio da parte di Gazprom. La nave rimorchiata a Murmansk. L'esperto: "Azioni incompatibili con il diritto internazionale". Proteste in tutto il mondo di ELENA RUSSO http://www.repubblica.it/ambiente/2013/09/23/news/mosca_ancora_in_ostaggio_gli_attivisti_greenpeace_rischiano_fino_a_15_anni_per_pirateria-67125830/?ref=HREC1-5 ROMA - Sono ancora ostaggio delle autorità russe i 30 attivisti di Greenpeace: venerdì, a bordo dell'Artic Sunrise, hanno attraversato le acque russe per protestare contro l'attività di perforazione dell'Artico della Gazprom (Ne ha parlato Nicola Lombardozzi su Repubblica). Due di loro hanno scalato la piattaforma allo scopo di piantare la capsula di sopravvivenza, utilizzata come tenda in casi di temperature estreme, scambiata poi per una bomba dalle autorità russe. "Non abbiamo nessuna notizia degli ostaggi", ha detto il direttore delle Campagne Greenpeace Italia Alessandro Giannì. "Le possibili accuse da parte della Russia potrebbero essere di terrorismo o di pirateria, atto aggressivo fatto per interessi personali e su mezzi navali, ma non è il nostro caso", continua. "Per il momento ci troviamo in un limbo giuridico, non abbiamo nessuna accusa ma nessuna libertà dal momento che le autorità negano qualsiasi forma di tutela verso gli attivisti". "Uno degli ostaggi che si è arrampicato sulla piattaforma è ferito ad un braccio, mi auguro che sia stato soccorso", ha detto preoccupato Giannì. L'equipaggio della nave è un mosaico di nazionalità: svedesi, inglesi, neozelandesi. In tutto il mondo, proteste pacifiche davanti alle ambasciate di Mosca. "Le azioni della Russia in materia di Arctic Sunrise sono incompatibili con il diritto internazionale e con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari e, eventualmente, di altri trattati internazionali. Sospettiamo che il paese di Putin abbia violato i diritti umani dei membri dell'equipaggio, nonché i diritti dello Stato di bandiera (Olanda) e di rispettivi Stati membri dell'equipaggio. Al fine di rispettare il diritto internazionale, la Russia deve garantire il rapido rilascio della nave e del suo equipaggio" ha detto Stefan Kirchner, esperto di diritto internazionale convocato da Greenpeace. "Quello che ci aspettiamo ora è capire di cosa siamo accusati, ribadiamo che eravamo lì per protestare in maniera pacifica contro le trivellazioni della compagnia russa Gazprom",ha detto Giannì. Cristian D'Alessandro, 31 anni, è originario di Napoli ed è fra gli ostaggi. "Sogna un mondo migliore: mio figlio e ha deciso di partire per far sapere al mondo che in Russia stanno distruggendo la calotta artica con le trivellazioni", ha detto la madre Raffaella Ruggero. "Ho saputo da un tweet di un altro attivista che erano in pericolo, vivo nel terrore". "Ho fiducia nel Ministro Bonino e sono sicura che si sta muovendo per risolvere la situazione Greenpeace". Gli attivisti rischiano fino a 15 anni di carcere, se accusati di pirateria, "Ci aspettiamo di riaverli tutti indietro", dichiara Alessandro Giannì. Secondo gli ambientalisti, le estrazioni petrolifere in Artico sono pericolose perché oggi è di fatto impossibile ripulire eventuali fuoriuscite. E oltretutto costose: senza sussidi pubblici, significano passivo sicuro.

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