venerdì 2 agosto 2013
Minturno Caos rifiuti urbani lo scandalo di ritorno La società Ego Eco è andata via senza rimuovere le campane, tutto sequestrato
DI GIANNI CIUFO
L
’ultima zampata la Ego Eco l’ha
data a Minturno la sera del 23
luglio scorso, data in cui si è
chiuso il rapporto contrattuale con il
Comune. Dall’alba successiva sarebbe
passata alla Asa (Azienda Servizi Ambientali di Latina) che ha ottenuto la
gestione provvisoria per sei mesi al
costo di circa 1,3 milioni di euro. Ma il
fatto è che Ego Eco ha lasciato tutto sul
posto, compresi i cassonetti strapieni,
che così sono rimasti fino a ieri mattina
quando la Finanza con un blitz autorizzato dalla Procura ha sequestrato tutto.
E ora torna lo scandalo dei rifiuti a
Minturno, le responsabilità della società
e, in più, un grosso problema di smaltimento ancora in piedi. Il gruppo dei
finanzieri di Formia, diretto dal maggiore Luca Brioschi, ieri mattina, ha posto
sotto sequestro le 176 campane della
raccolta differenziata della capacità di
oltre 1800 litri. Un blitz disposto dal
sostituto procuratore, Giuseppe Miliano, il quale ha contestato all'amministratore unico della Ego Eco, Vittorio
Ciummo, i reati di frode in pubblica
fornitura, truffa ai danni dello Stato ed
illecito ed incontrollato abbandono di
rifiuti; degli stessi reati, in concorso, è
accusato il responsabile del cantiere di
Minturno per la società cassinate, Liberato De Simone. Un'intervento scaturito
dalla denuncia presentata dal sindaco di
Minturno Paolo Graziano, per via dalla
saturazione delle campane che non erano state ritirate dalla Ego Eco, società
che, appunto, dal 24 luglio scorso non
gestisce più il servizio, dopo la risoluzione del contratto. Negli ultimi giorni,
infatti, accanto ai contenitori si erano
creati mucchi di rifiuti, pessimo biglietto da visita in piena stagione balneare. In
municipio erano giunte tantissime lamentele, al punto che la stessa amministrazione aveva invitato e sollecitato con
ordinanza la rimozione delle campane,
compito che spettava, però, alla Ego
Eco. L'intervento delle fiamme gialle si
inserisce in una più ampia attività di
indagine, tuttora in corso, svolta dalla
guardia di finanza di Formia, che verte
sull'analisi dell'anomala gestione del
servizio e sull'irregolare e fraudolenta
esecuzione della raccolta e smaltimento
dei rifiuti solidi urbani nel Comune
minturnese, con particolare riferimento
alla raccolta differenziata. Ieri mattina i
finanzieri si sono presentati in municipio: qui hanno acquisito tutte le carte ed
hanno notificato al Comune il provvedimento emesso dal dottor Giuseppe Miliano. Le prime campane sequestrate
sono state quelle di piazza Kennedy a
Minturno e in successione sono state
sigillate anche le altre. Su ogni gruppo
di contenitori è stato affisso il provvedimento di sequestro, nel quale viene
indicato che la Ego Eco è custode giudiziale. Assieme ai finanzieri hanno
operato anche agenti della polizia locale
e personale dell'Asl. Non sono esclusi
ulteriori provvedimenti, in quanto la
magistratura sta valutando gli ulteriori
elementi emersi nel corso delle indagini, che potrebbero essere significativi di
successivi sviluppi, in considerazione
della caratterizzazione e della esatta
quantificazione a cui dovranno essere
sottoposti i rifiuti sequestrati. Secondo
una prima stima l’immondizia accumulata sarebbe pari a circa 310mila tonnellate, adesso una perizia della Procura
dovrà accertare ilpeso esatto e le modalità di raccolta, trasporto e smaltimento,
il cui costo andrà a carico dei responsabili delle inadempienze riscontrate. Nella stessa mattinata di ieri il sindaco
Paolo Graziano ha inviato alla Procura
di Latina una richiesta di dissequestro
delle campane, affinchè si possa provvedere allo svuotamento dei contenitori
della differenziata. La denuncia del sindaco è partita dopo che la Ego Eco aveva
comunicato all'Amministrazione di poter provvedere alla rimozione delle
campane entro trenta giorni. Un lasso di
tempo inaccettabile. Latina Oggi 2 agosto 2013
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