Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana nel nostro inserto torniamo a occuparci di Big Pharma, in particolare di come le multinazionali del farmaco si arricchiscono. Attraverso un’inchiesta di Investigate Europe, andiamo alla scoperta della rete di filiali che posseggono i brevetti in Paesi a bassa o nulla tassazione. Parliamo di un ammontare di utili pari a 580 miliardi di dollari. Ci sono, evidentemente, farmaci che producono guadagni altissimi e farmaci che non li garantiscono. Per questo – è il secondo articolo della nostra inchiesta – i colossi non investono più sui nuovi antibiotici: negli ultimi 30 anni non ne è stata lanciata alcuna nuova classe, nonostante ogni anno in Europa muoiano 35mila persone per infezioni resistenti agli antibiotici. Dario Balotta si occupa, invece, del disastro Brebemi, un’autostrada che in dodici bilanci ha accumulato soltanto perdite per le spese alte e il poco traffico. A proposito di spese (per i viaggiatori), vi spieghiamo anche perché, con il nuovo Piano di Aspi, gli aumenti dei pedaggi saranno inevitabili. Voltiamo pagina. Bankitalia e l’assestamento di Bilancio del governo certificano che lo Stato incassa e incasserà assai più del previsto, ricorrendo meno al mercato: e così, si chiede Francesco Lenzi, è sparito il buco dei bonus edilizi? Infine, l’analisi di Marco Palombi sulla sentenza della Corte di Giustizia europea sul Reddito di cittadinanza, che non costerà quasi nulla all’Inps, ma chiuderà moltissimi processi ai “furbetti” stranieri. Per la rubrica sulle criptovalute, Virginia Della Sala ci racconta il tonfo di oggi, seguito a quello delle Borse. Buona lettura
Borse giù: fa male a tutti, pure alle criptovalute (con buona pace delle promesse di Trump)di Virginia Della Sala “First reaction: shock!” come direbbero sui social. Perché in pochi si sarebbero aspettati che Bitcoin e criptovalute, che per un paio d’anni hanno fatto penare gli affezionati, se ne andassero giù di nuovo insieme alle borse mondiali (a partire da Tokyo con -12,4%). E invece… Bitcoin è scivolato ai minimi da gennaio fin sotto quota 50 mila dollari, per poi risalire lievemente. Lo stesso è successo a Ethereum e a tutte le altre sorelle del comparto. Come si dice in gergo: “sono stati bruciati” 400 miliardi di dollari in cripto. (Continua a leggere) |
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