La Conferenza dei Sindaci
dell’ATO2 del 23 aprile 2018 ha approvato l’unanimità con
votazione nominale – 46 voti - la mozione per la revoca di tre
delibere della Giunta regionale del Lazio riguardanti la costituzione
del nuovo ATO6 – formata da 50 Comuni, tra cui Colleferro - e
per dare mandato all’Ente di Governo di ricorrere al TAR del Lazio.
Presenti a Palazzo Valentini Mauro Alessandri, Assessore ai Lavori
Pubblici, Tutela del Territorio e Mobilità, rappresentanti del
Movimento 5 stelle, comitati e associazioni del territorio regionale.
Il Sindaco di Albano,
Nicola Marini, ha illustrato un documento, condiviso da altri
Sindaci, sulle criticità e violazioni delle norme sul Sistema Idrico
Integrato (SII), rendendo evidente in tutti i passaggi le
ripercussioni negative che l’operazione avrebbe sulle casse
comunali e sulla erogazione del servizio.
I Sindaci hanno
quindi chiesto la revoca delle Delibere della Giunta regionale
(nn. 56, 129 e 152/2018) che hanno modificato l’ATO2 e creato il
nuovo ATO6 ed hanno chiarito i motivi della loro contrarietà
alla ridefinizione degli Ambiti territoriali ottimali (ATO), motivi
di opportunità politica, di rispetto della normativa vigente, di
valutazione delle ripercussioni sulle altre situazioni e dei rischi
insiti in un simile precedente.
Premesso che la Delibera
n. 152 è stata adottata due giorni prima delle elezioni regionali
del 4 marzo 2018, i Sindaci hanno fatto presente la carenza di
motivazione rispetto alla scelta operata della Regione di modificare
e costituire il nuovo ATO. Questione però ormai tardiva perchè non
vi sarebbe il tempo per una nuova convocazione della Conferenza, con
l’approssimarsi della scadenza del 7 maggio.
I Sindaci hanno
sottolineato che non vi è stato un confronto con la Regione, che non
li ha coinvolti direttamente in un percorso condiviso, ma informati a
decisione presa, agendo unilateralmente, senza sentire
preventivamente gli Enti locali, compreso il CAL (Consiglio delle
Autonomie Locali), comitati e associazioni, in difformità e in
contrasto con le disposizioni in vigore su un bene primario pubblico,
non privato, come l’acqua.
E’ ancora più grave
che una questione così complessa e che coinvolge interessi diffusi
non sia stata demandata per competenza al Tavolo tecnico per la
ripubblicizzazione del Sistema Idrico Integrato di ATO2, costituito a
gennaio di quest’anno e operativo proprio sul tema dell’acqua e
composto proprio dai Sindaci dello stesso ambito!
La Giunta inoltre è
intervenuta con un atto amministrativo, mentre la costituzione di un
nuovo ambito deve avvenire per legge, con l’acquisizione del parere
della Commissione consigliare.
E’ stato ribadito che
la creazione del nuovo ambito non tiene conto né del criterio
provinciale (non potendosi costituire un sub Ato provinciale), né di
quello idrografico (Comuni geograficamente vicini e che utilizzano le
stesse fonti). Questo provoca una frammentazione territoriale non
ripagata in termini di vantaggi economici e non supportata da una
valutazione sulle economie di scala delle varie infrastrutture
idriche, carente la pianificazione e programmazione degli
investimenti sul territorio, anche per la mancata previsione di norme
attuative.
Sotto l’aspetto
economico si addossano ai Comuni, fin dal momento della costituzione
del nuovo ATO, un debito milionario con il “vantaggio” di perdere
l’introito del canone pagato dal gestore a fronte di un aumento
delle tariffe per gli utenti. Sul nuovo ATO 6 si scaricherebbero i
costi di investimento effettuati da ATO2, mentre peggiorerebbe
la qualità dell’acqua che sarebbe pompata dai pozzi, mentre oggi,
in gran parte, arriva nelle case dei cittadini direttamente dalla
sorgente. Meno acqua sorgiva e fondi, più debiti e tariffe
più alte.
I Sindaci chiedono, al di
là delle azioni burocratico-legali decise dalla Conferenza, di
dialogare e confrontarsi politicamente con la Regione, di concordare
l’avvio di forme di partecipazione reale .
Nell'ATO2 di Roma la
Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti delle Province hanno
confermato ACEA SpA soggetto affidatario del SSI per il tramite di
Acea ATO2 SpA. E’ una società di capitali individuata attraverso
un affidamento diretto e al suo capitale sociale partecipano tutti
gli Enti locali appartenenti all'ATO2. Il capitale sociale ammonta a
euro 362.834mila possedute da Acea SpA, Comune di Roma, Comuni
dell'ATO 2 Lazio Centrale, Provincia di Roma.
Acea ATO 2, con circa
3.7-3.9 milioni di abitanti e 112 Comuni, è l’ambito più grande
d’Italia. Le fonti di approvvigionamento sono 210, con circa 10.000
km di rete idrica e 361 milioni di metri cubi di acqua erogata. Con
la costituzione dell’ATO 6 si stima un ambito di circa 500
mila abitanti.
Può darsi che il disegno
della Regione sia quello di non restare in ACEA e cambiare gestore,
ma un nuovo disegno geopolitico degli ATO, tra Roma e Frosinone, che
interessa decine di Comuni e migliaia di abitanti e/o utenti deve
passare per i territori e non essere calato dall’alto, con una
operazione verticistica decisa quando Zingaretti – prima del voto
del 4 marzo 2018 - aveva la maggioranza in Consiglio regionale.
Dopo
le elezioni la situazione politica è cambiata e per fare un passo
avanti è necessario che tutti gli attori locali siano protagonisti.
E’ chiaro che qui la politica regionale ha tenuto in scarsissima
considerazione gli interessi dei territori e dei Sindaci e che d’ora
in poi è importante il consenso delle realtà locali.
Come è chiaro che l’ATO6
è un nuovo soggetto a cui assegnare personale dirigenziale a carico
della collettività, senza avere garanzie di ricevere in cambio
un servizio equilibrato, economico, efficiente e di qualità per gli
utenti.
Colleferro 24.4.2018
Ina
Camilli
Rappresentante
Comitato residenti Colleferro
Nessun commento:
Posta un commento